Morta a un mese dall’intervento a Rimini: «Giada stroncata da un’embolia. Non poteva essere salvata»

Morta a un mese dall’intervento a Rimini: «Giada stroncata da un’embolia. Non poteva essere salvata»

Rassegna stampa – Gli esiti dell’autopsia sulla 22enne: il decesso causato da una patologia ereditaria non diagnosticata. La madre della ragazza: «È stata un’ imprevedibile disgrazia. Ora il nostro angelo deve riposare»

La verità è venuta fuori dall’autopsia. «Giada non poteva essere salvata. Quello che le è accaduto non era prevedibile, i medici che l’hanno vista nelle ultime ore del suo calvario non avrebbero potuto fare di più. Ora dobbiamo trovare la forza di salutare il nostro angelo, deve riposare in pace». Barbara Strippoli ha parlato con i medici incaricati di stabilire con certezza le cause della morte di sua figlia, Giada Coppola, la 22enne di Città della Pieve (in provincia di Perugia) venerdì per un malore, a un mese dall’intervento ortopedico al quale si era sottoposta in una clinica privata riminese. «Ci hanno spiegato – racconta la madre di Giada – che si è trattato di una embolia polmonare massiva, legata a una condizione genetica del sangue. Probabilmente una trombofilia ereditaria (…)

Articolo tratto da Il Resto del Carlino

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