La Procura di Rimini, che sta indagando sulla morte di Shoya Tomizawa, ha dichiarato di voler sciogliere in tempi brevi i nodi relativi all’ora del decesso del pilota giapponese.
L’esatta tempistica relativa al momento dell’incidente e poi della morte consentirà agli inguirenti di stabilire se il decesso sia stato evitabile. Se il ragazzo ha cessato di vivere mentre ancora si trovava in pista, non si presenterebbero problemi se non di natura etica.
Si tratta invece di chiarire che cosa sia successo in quei minuti durante i quali medici e commissari di gara hanno soccorso il pilota e rimosso i detriti dalla pista. L’ambulanza è rimasta ferma a lungo prima di intervenire. Nel frattempo i motociclisti avevano compiuto sei, sette giri della gara. Perché non è intervenuta subito? Era sufficiente il soccorso d’urgenza praticato sul posto dai medici oppure per Tomizawa non c’era già più nulla da fare?