Movimento Rete. Il diavolo è nei dettagli: storia di un governo in crisi d’identità

Movimento Rete. Il diavolo è nei dettagli: storia di un governo in crisi d’identità

Il governo appena insediato stabilisce il 15 novembre 2012 (con la delibera n. 6. al punto 26), giustamente ma in modo molto fumoso, che la PA intera dovrà svolgere una contrattazione unica per l’acquisto dei veicoli pubblici, potendo in tal modo acquistare a prezzi più convenienti le stesse.

A giugno 2013 la relazione della spending review segnala che il parco veicoli dei dipendenti pubblici è un costo abnorme che va fronteggiato: un’auto ogni 5,5 dipendenti; 400.000 euro solo per i carburanti, senza contare assicurazioni, bolli, manutenzioni ecc.

Lo stesso Congresso di Stato afferma, in un articolo del 7 agosto scorso, che una delle prime fasi di riduzione di spesa dev’essere il blocco degli acquisti degli automezzi della PA e la loro razionalizzazione. Noi aggiungiamo che si dovrebbe iniziare a usare, dove possibile, auto elettriche per evitare le spese di manutenzione e di carburante, ma non si può avere tutto… 

Nonostante ciò il governo procede, con la delibera 4 del 23 luglio scorso, ad acquistare una Panda 4×4 per il Servizio Protezione Civile del Dirigente/Consigliere Fabio Berardi.

Per carità, nulla di male: evidentemente ce n’era bisogno, ma il punto non è questo.

Il punto è che quella Panda la comprano a Cesena!

Dalla delibera non si capisce nemmeno bene se l’acquisto della Panda 4×4 avviene in seguito ad una gara d’appalto oppure, più probabile, tramite semplice licitazione privata! Ma la salsa non cambierebbe: una Panda andiamo a comprarla a Cesena! Qualcosa non torna! La visione rimane sempre dannatamente ristretta e compartimentale. 

Ricordiamo a chi di dovere, che nel giugno scorso RETE ha presentato un’interpellanza per chiedere spiegazioni riguardo alle facilitazioni rivolte al concessionario Reggini (che può acquistare ogni anno più di 100 autovetture ad “uso dimostrativo” pagando solamente l’1% di monofase). A tale interpellanza, come al solito senza dire granché e senza entrare nel merito, il governo rispose scrivendo, tra l’altro, che tale delibera in favore del solo Reggini serviva per “dare certezza di operatività agli operatori economici del settore e di evitare un danno di competitività che avrebbe avuto riflessi su vari ambiti anche per l’Amministrazione Pubblica”.

Che tradotto significa: non dobbiamo fargli pagare la monofase se no non vende e chiude, perché le concessionarie italiane sono più competitive.

Bene, dunque un mese fa ci si dice che lo Stato deve assolutamente sostenere il settore auto sammarinese, per evitare che scompaia. Oggi in maniera scomposta il governo invece sancisce che: ci sono troppe auto in PA, compriamone un’altra.

Le rivendite di automobili a San Marino vanno tutelate rispetto a quelle italiane, ma andiamo a comprare una Panda 4×4 a Cesena.

Ci auguriamo che chi di dovere NON risponda, che di sentire stridii sugli specchi, con questo caldo, non ne abbiamo più voglia. Ma anche se rispondesse ci direbbe che è tutto regolare.

Che c’è stata una trattativa privata con almeno 3 concessionarie (come prevede la legge… dimenticando sempre di dire la verità intera – e il vero è l’intero, come sosteneva Hegel- ovvero che la trattativa privata è ammessa solo dopo il bando di gara e solo in casi di urgenza, che non ci pare sussistano).

Che la AUTO S.A.T. Spa di Cesena è risultata la migliore offerente e idiozie simili.

La verità è che in questo governo una mano non sa che cosa fa l’altra, e ad affermazioni perentorie seguono azioni discordanti e confuse!

Il problema degli appalti, lo ripetiamo da tempo ma pare che nessuno voglia sentire, è grave e va risolto urgentemente. Sono tanti, troppi i soldi riversati fuori confine invece di alimentare l’economia interna! Lo Stato acquista in esenzione d’IVA, e mentre in Italia l’IVA viene restituita totalmente a chi vende verso San Marino, a San Marino la monofase non viene restituita integralmente, sia per le auto sia per ogni altra fornitura o servizio.

Sarebbe uno dei tanti problemi da risolvere, e abbiamo scelto di affrontarlo a partire da un appalto di poco più di 10.000 euro perché è nei dettagli che si nasconde il diavolo! 

Sarebbe uno dei tanti problemi da risolvere ma non lo risolverà certo questo governo, dove i ricatti trasversali sono il vero sovrano. Gli uomini semplici pedine! 

Movimento R.E.T.E.

Rinnovamento Equità Trasparenza Ecosostenibilità 

www.movimentorete.org

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