Nel 2010 sarà ancora emergenza sociale

Nel 2010 sarà ancora emergenza sociale

SAN MARINO 22 DICEMBRE 2009 – Contratti ancora in stallo, legge sugli ammortizzatori sociali ferma ai blocchi di partenza e flessibilità imposta con la finanziaria. Si profila un 2010 “molto caldo” sul fronte delle politiche sociali. Lo affermano CSdL e CDLS dopo il deludente faccia a faccia, a una settimana dallo sciopero generale, con il governo.

Le dichiarazioni rilasciate dai segretari Giovanni Ghiotti (CSdL) e Marco Beccari (CDLS)

al termine dell’incontro di lunedì (21 dicembre) non nascondono l’insoddisfazione. Dice Beccari: “La nostra disponibilità al dialogo si scontra con le continue rigidità dell’Anis: rigidità espresse sul rinnovo contrattuale e sulla flessibilità senza limiti”.

Più duro Ghiotti: “Non sono state accolte le nostre richieste sulla finanziaria, la legge sugli ammortizzatori sociali non è neppure andata in prima lettura e l’Anis non propone nulla di nuovo per sbloccare il contratto. Vogliamo ricercare soluzioni condivise ai problemi aperti, ma governo e Anis devono cambiare completamente atteggiamento”. Risultato? Il 2010 rischia di aprirsi così come si è chiuso il 2009: all’insegna della mobilitazione e del conflitto sociale.

Tre i fronti aperti: flessibilità in finanziaria, legge sugli ammortizzatori sociali e contratto industria e banche.

Finanziaria, caduti nel vuoto gli appelli del sindacato e dei lavoratori. “Il Governo – spiegano CSdL e CDLS in una nota – non ha stralciato dalla finanziaria né gli articoli sulla PA, che realizzano un pezzo di riforma senza contrattazione, e neppure l’articolo sullo flessibilità inserito su pressione dell’Anis. Siamo di fronte vera e propria invasione di campo che lede il principio della contrattazione”.

Ammortizzatori sociali, la legge non è stata discussa in Consiglio. “Nonostante le rassicurazioni dei gruppi consiliari – sottolineano le confederazioni sindacali – l’ultima seduta del Consiglio si è chiusa venerdì notte senza affrontare il comma ammortizzatori sociali. Uno stop incomprensibile della sessione consiliare che ,di fatto, dimostra la scarsa disponibilità del Governo ad approvare in tempi rapidi l’intero impianto legislativo delle misure sociali a difesa dei lavoratori. Uno slittamento al 2010 che rischia di portarsi dietro una scia di incognite e incertezze”.

Contratto industria e banche, Natale amaro per 9 mila lavoratori. L’Anis – concludono CSdL e CDLS – aveva annunciato lo stesso giorno dello sciopero generale importanti novità sul fronte del contratto di lavoro, che interessa circa 8 mila lavoratori dell’industria e 700 delle banche. Ma invece hanno rispolverato la solita vecchia ricetta anni ’50: per rendere competitivo il sistema San Marino si deve lavorare di più per guadagnare di meno. Insomma: si è trattato dell’ennesima presa in giro da parte di chi sta bloccando il Paese da mesi per scaricare solo sui lavoratori il prezzo della crisi

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