Dopo il clamore giornalistico della settimana scorsa, sulla proposta dell’Ass. Regionale Bissoni, per l’attuazione della legge 194/78 sull’aborto, con le chiassose manifestazioni delle vetero-femministe, cosa sta accadendo? Tutto tace!!
E’ cupo il silenzio delle Associazioni Pro-Life, divise fra la posizione di coloro che riaffermano i principi irrinunciabili (Verità e Vita, Federvita, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII , …) e quelle di coloro (Mov. per la Vita e CAV) che, valorizzando anche oltre al dato oggettivo alcune timidissime aperture al Volontariato (s.v. accordo di Forlì e Rimini), cercano di sostenere la proposta Bissoni anche per prossimità ideologica e di partito.
Si leva solo la voce del Consigliere Varani (PDL), che denuncia l’ambiguità dell’Assessore Regionale che, pur con timide aperture al volontariato, ripropone la cultura e la prassi voluta dalla ex Ministro Turco non approvata dalla Conferenza Stato – Regioni.
Quanto conti il peso della solidarietà partitica in questa vicenda lo si vede dall’agitarsi, in silenzio, dietro le quinte, di alcuni comprimari (Piva e Vitali) che, mossi da preoccupazioni diverse, cercano in questi momenti ogni occasione per allacciare rapporti utili al loro futuro politico (rispettivamente in Regione e in Provincia).
Nel silenzio delle Associazioni Pro–Life ai bambini si continua a negare la vita, mentre le istituzioni, con i loro piani e programmi, pensano piuttosto a foraggiare i carrozzoni pubblici (i Centri comunali per la famiglia, i Consultori pubblici, gli Osservatori, ecc.) anziché sostenere economicamente le madri in difficoltà come prevede la legge.