Nicola Selva (Upr) sul compenso presidente Bcsm

Nicola Selva (Upr) sul compenso presidente Bcsm

“Le polemiche che si stanno sollevando sul compenso del nuovo Presidente di Banca Centrale rischiano di compromettere gli sforzi profusi nel metodo di nomina dello stesso”

Nicola Selva Coordinatore di Unione per la Repubblica interviene sul tema compenso Presidente BCSM.“UPR si è astenuta sulla nomina del Presidente per rispetto del profilo del candidato poiché non ci è piaciuta l’ultima fase della selezione. Ma mai però mi sarei aspettato che subito partissero polemiche sul compenso.Negli incontri tenuti con le forze politiche il governo è sempre stato chiaro, indicando poi anche nel bando di selezione il limite dei 150.000 euro annui come tetto, stabilito per legge del compenso.

Speravo che ieri al comma comunicazioni il governo rispondesse a quanto riportato dalla stampa in cui sono stati definiti con precisione i contorni dell’operazione, modalità e cifre.

Sinceramente non ho idea se ciò corrisponde al vero ma ritengo che il governo debba con onestà e tempestività dire pubblicamente come sono realmente le cose.

·      Se il presidente di Banca Centrale avrà una retribuzione superiore al tetto di legge

·      Se il presidente si è insediato a a un mese dalla nomina ha già iniziato a operare.

·      Se il presidente di Banca Centrale è diventato anche il presidente della Fondazione Banca Centrale.

Lo stato è il maggiore azionista di Banca Centrale, l’istituzione merita rispetto e ritengo debba uscire dalle polemiche politiche che l’hanno colpita negli ultimi anni.

Sarebbe spiacevole che il primo atto del nuovo presidente sia spiegare se è stata aggirata una norma di legge sul tetto degli stipendi e che quanto accaduto con Renato Clarizia si ripeta nuovamente.

I cittadini si attendono delle risposte. Sarebbe semplice per Unione per la Repubblica presentare una interpellanza ma ci attendiamo che il governo abbia l’onesta e soprattutto l’autorevolezza per riferire pubblicamente su quanto accaduto.

Sbagliare è concesso, ma perseverare sarebbe quanto mai sgradevole e soprattutto pericoloso per la credibilità dell’istituzione e il percorso della nuova presidenza di Banca Centrale.

UPR come altre forze di opposizione hanno dato un’apertura di credito su questo argomento, non vorremmo che superata la fase della nomina si torni alle vecchie logiche in cui si “aggiusti” i pasticci con soluzioni improvvisate che aggirano elegantemente leggi e si fanno beffa del lavoro fatto questi mesi sul tema”.

 Nicola Selva

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy