Noi Sammarinesi sulla vicenda Buriani

Noi Sammarinesi sulla vicenda Buriani

Il Presidente della Commissione Affari di Giustizia Tito Masi ha pienamente ragione. E’ infatti consapevolezza comune che qualunque Funzionario Pubblico, in modo particolare se si tratta di un Magistrato, deve avere fra le proprie doti anche una grande dose di equilibrio. Ed è altrettanto notorio che né l’Amministrazione di questa Repubblica e tantomeno una Istituzione quale il Tribunale Commissariale, può essere considerato alla stregua di un autobus da cui scendere o risalire a proprio piacimento, a seconda dell’umore o delle opportunità del momento Se ad un dato momento il Commissario della Legge Alberto Buriani ha rassegnato le proprie dimissioni, peraltro senza ragioni apparenti, non si può non pensare che lo abbia fatto dopo lunghe, attente e quanto mai ponderate riflessioni. E’ chiaro a tutti che egli aveva deciso il proprio futuro ed aveva deciso che il Tribunale, ovvero l’Ufficio da lui ricoperto fino ad allora, avrebbe dovuto arrangiarsi a far data dal 1° dicembre 2008. Questi sono i fatti. Poco importa il cosa sia poi successo per fargli cambiare idea fino a rendersi disponibile a rientrare per “dare una mano” al settore che aveva lasciato in gravi difficoltà; poco importa il cosa lo abbia portato in questi giorni alla decisione di ritirare le dimissioni. Ciò che interessa è il fatto incontestabile che egli, un bel giorno e senza ragioni apparenti, ha deciso irrevocabilmente di scendere e di abbandonare quell’autobus, così come nei fatti è avvenuto; interessa il fatto che l’autista, in questo caso gli organi istituzionali preposti, avevano poi preso atto di questa sua fuoriuscita; interessa che il posto di Giudice Inquirente in materia Penale che aveva abbandonato, nonostante gravi ritardi o omissioni di cui forse non sapremo mai nulla, è stato messo in condizioni di ulteriore caos da una decisione che alla luce dei fatti appare sempre più nebulosa. Il resto sono questioni private ed esclusive del Dott. Alberto Buriani. Oggi è un altro giorno, un giorno in cui occorre semplicemente, ma con la massima velocità possibile, andare alla sua sostituzione e al completamento dell’organico del Tribunale Commissariale Civile e Penale, per permetterli di lavorare “secondo” giustizia e nel migliore dei modi.

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