Non solo a San Marino, anche in Svizzera, l’adeguata verifica. Caso Emilio Fede

Non solo a San Marino, anche in Svizzera, l’adeguata verifica. Caso Emilio Fede

Non sono solo le banche (le finanziarie, i commercialisti, i notai, gli assicuratori)  della Repubblica di San Marino ad applicare la norma dell’adeguata verifica di fronte ad arrivi di contante di dubbia provenienza, ma addirittura le strutture finanziarie della riservatissima Svizzera come dimostra il caso Emilio Fede.

Fiorenza Sarzanini  di Corriere della Sera:  Il direttore del Tg4 si è presentato con una valigetta piena di contanti  / La Svizzera respinge 2,5 milioni di Fede /  No al deposito. La Finanza indaga un accompagnatore / Accertamenti anche sulla persona che, nel dicembre scorso, ha accompagnato il giornalista a Lugano / Voleva depositare su un conto svizzero due milioni e mezzo in contanti. Ma i funzionari di banca avrebbero rifiutato di accettare l’operazione, non avendo garanzie sulla provenienza dei soldi. Una vicenda che appare senza precedenti e sulla quale hanno avviato verifiche l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza. Protagonista è il direttore del Tg4 Emilio Fede.
(…)  La segnalazione è arrivata in Italia alla fine dello scorso gennaio. A chiedere l’intervento delle autorità di controllo è stato un dipendente della banca che evidenzia un episodio risalente alla fine di dicembre, circa tre mesi fa. Nella denuncia racconta che Emilio Fede, accompagnato in macchina da un’altra persona, si è presentato presso la filiale dell’istituto di credito di Lugano con la valigetta piena di contanti, ma che è dovuto rientrare in Italia perché i responsabili della banca non hanno ritenuto opportuno accettare la somma. Una decisione presa, presumibilmente, tenendo conto dei problemi avuti in precedenza con i magistrati italiani e della necessità di fornire spiegazioni.
(…) Dopo aver ricevuto la segnalazione sono stati avviati i controlli sugli spostamenti del giornalista per verificare che fosse proprio lui ad aver chiesto di effettuare l’operazione, ma soprattutto per scoprire l’origine del denaro. Da chi li ha avuti? E ne ha denunciato il possesso al fisco? Chi c’era con lui in quell’auto nel viaggio da Milano a Lugano? A questi interrogativi dovranno rispondere gli investigatori delle Fiamme Gialle che poi, in caso di mancata dichiarazione, dovranno inoltrare gli atti alla magistratura per i reati di evasione fiscale e tentata esportazione di capitali all’estero visto che la somma supera la soglia consentita per la semplice segnalazione amministrativa.
In passato Emilio Fede aveva sostenuto che ad occuparsi del suo conto era una sua amante cubana che era stata incaricata di prelevare la somma e portarla in Italia. Una versione ritenuta «non credibile» dai magistrati
.

La reazione di Emilio Fede alla suddetta notizia, da IlSole24Ore.

«È totalmente falsa, inventata di sana pianta. Qualcuno ha inventato tutto questo, mi fa orrore e anche paura che si possa arrivare a inventare una cosa del genere». Questa la reazione di Emilio Fede alla notizia, comparsa oggi su alcuni quotidiani nazionali. «Sono di fronte a qualcuno che ha inventato la notizia con uno scopo, a me molto evidente. Non è possibile che io, avendo giá i problemi che avevo, mi sarei presentato in giro per la Svizzera con una valigetta piena di contanti. È un falso organizzato. Qualcuno ha agito contro di me, per conto di qualche altro, si torna alla carica per mettermi in difficoltá e convincermi a lasciare la direzione del Tg4».

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