Rimini. Genitori sottoposti a TSO, i Servizi sociali prendono in carico la figlia

Rimini. Genitori sottoposti a TSO, i Servizi sociali prendono in carico la figlia

RIMINI. Si è conclusa con l’esecuzione del Trattamento sanitario obbligatorio per i due genitori e la presa in carico della figlia da parte dei Servizi sociali del Comune di Rimini, la vicenda che ha coinvolto una famiglia riminese. Partita da una segnalazione del Carabinieri ai Servizi sociali, e da questi alla Polizia municipale a cui la Procura ha poi affidato le indagini, è emerso come la famiglia, nonostante l’apparente “normalità” vivesse nel degrado più totale.

foto degrado

Rimini. Drammatico degrado in una famiglia ‘normale’

Un degrado emerso in tutta la sua drammaticità questa mattina, quando gli operatori della Polizia municipale si sono recati nell’appartamento di proprietà, dov’è residente la famiglia, per effettuare la perquisizione autorizzata dal magistrato per completare le indagini sull’ipotesi di reato di maltrattamento di familiari. Quello che è apparso agli operatori della Polizia municipale, che questa mattina con l’ausilio dei Vigili del Fuoco hanno effettuato il sopralluogo, è stato uno scenario devastante: un appartamento di circa 60 mq. completamente riempito di rifiuti accatastati l’un sull’altro che, oltre a impedire l’apertura delle finestre e finanche della porta d’ingresso, in una stanza arrivavano quasi al soffitto. Una situazione di degrado tale, aggravata dalla presenza di animali, che ha spinto oltre che ai Tso ad emettere un’ordinanza di sgombero contingibile e urgente per motivi sanitari dell’appartamento.

minore affidato ai servizi sociali

Comportamenti schizofrenici dietro l’apparente normalità

Dalle indagini effettuate nelle ultime settimane anche con pedinamenti su mandato della Procura dalla Polizia municipale, è così emerso come la famiglia dietro un apparente “normalità” (il padre ha un lavoro fisso e remunerato, la figlia frequentava la scuola) si nascondessero comportamenti schizofrenici, come quello che ha permesso alla vicenda di emergere grazie all’attività di controllo dei Carabinieri nel parcheggi degli ipermercato. Era in questi luoghi infatti che la famiglia, come è emerso dalle successive indagini, trascorreva gran parte del suo tempo, vivendo e mangiando in macchina.

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