Corriere Romagna: Il caso. La sorella presentò un esposto perché si facesse chiarezza sull’origine delle bruciature di secondo e terzo grado nelle parti intime del familiare / Ustionato in clinica, cinque a processo / Paziente disabile lavato con l’acqua bollente, imputazione coatta per medici e infermieri
RIMINI. Fu l’acqua bollente utilizzata per l’igiene personale e non la reazione allergica di un farmaco contenuto in un clistere, a procurare lesioni nelle parti intime a un 47enne con gravissime disabilità ricoverato da quando era bambino in una clinica riminese.
E’ la convinzione, maturata sulla base delle consulenze tecniche, che ieri ha portato il giudice Fiorella Casadei a negare l’archiviazione richiesta dalla procura e disporre l’imputazione coatta nei confronti del personale medico e paramedico che era in servizio il giorno dell’incidente. Cinque persone saranno processate con l’accusa di lesioni colpose gravi in concorso: sarà poi l’approfondimento in aula a far emergere le eventuali responsabilità individuali. (…)