RIMINI. Attacco dei lupi nel riminese. Sbranate e ferite le pecore dell’azienda agricola La Pecora Nera di Marco Orrù situata a Mulazzano, frazione sulle prime colline di Coriano, a ridosso della pianura e dei centri abitati, quindi a pochi chilometri dalla costa.
L’episodio, culminato anche con il ferimento del cane di proprietà dell’imprenditore agricolo, un pastore maremmano dedito alla guardia delle pecore al pascolo, è stato denunciato dal titolare ed è stato oggetto di ricognizione da parte del veterinario Ausl secondo il quale, alla luce dei risultati della prima autopsia, delle modalità dell’attacco e in particolare delle ferite inferte agli animali, non sussistono dubbi sul fatto che ad agire siano stati lupi.
“Come abbiamo più volte denunciato – afferma il Presidente Coldiretti Rimini Giuseppe Salvioli – siamo dinanzi ad un problema serio, ormai una vera e propria emergenza cronica frutto di una gestione della fauna selvatica, comprese le specie protette, a dir poco inefficiente. Agricoltori e allevatori – aggiunge Salvioli – oltre a dover fare la conta dei danni diretti, ossia gli animali uccisi, subiscono infatti anche pesanti perdite economiche indirette per i quali non è prevista alcuna forma di indennizzo”. In seguito agli attacchi da lupi, infatti, ci sono le pecore che si disperdono e quelle che pur sopravvivendo sono ferite e necessitano di cure veterinarie, altre abortiscono e perdono gli agnelli, in generale lo stress subito dagli animali causa drastiche riduzioni della produzione di latte con importanti danni commerciali perché gli allevatori non riescono a mantenere gli impegni di fornitura con i clienti. “I risarcimenti – afferma Salvioli – devono quindi essere congrui rispetto al valore complessivo dei danni subiti perché i soldi pubblici non sono certo un arricchimento o un aiuto indebito, ma il dovuto sostegno a chi deve ricostituire una azienda compromessa da fattori esterni, come i lupi o cani selvatici che in condizioni normali non dovrebbero potersi spingere fino al recinto di una mandria o di un gregge, tantomeno in una zona così vicina ai centri abitati”.