‘Riflessioni titaniche’ di Augusto Casali
Da un po’ di tempo a questa parte la classe politica sammarinese pare essere distratta. Infatti già nella passata legislatura si è dimenticata di occuparsi della modifica della legge elettorale, concepita a suo tempo per la realtà dell’epoca, che era una realtà bipolare.
Ma nonostante tutti avessero capito che le cose erano cambiate, nessuna forza politiche ha chiesto o proposto la modifica della Legge vigente. Così alle ultime elezioni si sono presentate tre coalizioni e due liste autonome.
Il risultato lo conosciamo tutti: La coalizione che ha vinto le elezioni triplicando i suoi seggi è stata tagliata fuori dal ballottaggio; le due coalizioni che hanno complessivamente perso una marea di consensi rispetto alla precedente consultazione elettorale sono andate al ballottaggio. Gli elettori poi, posti di fronte ad una scelta fra i due contendenti – o mangi questa minestra o salti dalla finestra – hanno scelto.
Così la coalizione vincente è maggioranza grazie ad un premio di governabilità equivalente ad un quarto dell’intero Consiglio Grande e Generare e alcune posizioni apicali sono occupate da rappresentanti di forze politiche che senza il premio di maggioranza sarebbero rimaste fuori dal Consiglio Grande e Generale.
Una situazione paradossale e poco sostenibile. In Italia la Corte Costituzionale ha bocciato la legge elettorale vigente perché ha ritenuto “distorsivo” il premio di maggioranza previsto, “foriero di sovra-rappresentanza”, non oso pensare che cosa direbbe della Legge Elettorale Sammarinese.
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