San Marino. Consiglio Grande e Generale, seduta pomeridiana. SMNA

San Marino. Consiglio Grande e Generale, seduta pomeridiana. SMNA

SAN MARINO Resoconto della San Marino News Agency sui lavori odierni del Consiglio Grande e Generale 

La seduta consiliare odierna si è aperta concludendo le risposte alle interpellanze e proseguendo con una serie di nomine e sostituzioni, tra cui quelle della Ecc.ma Reggenza in alcune Commissioni consiliari. Così S.E. Mimma Zavoli sarà sostituita per la durata del mandato reggenziale dal consigliere Luca Boschi in Commissione consiliare Affari interni, da Iader Tosi nel Consiglio dei XII, infine da Matteo Ciacci in Commissione consiliare Affari di Giustizia e Marika Montemaggi nel gruppo nazionale per l’Unione interparlamentare.  Invece S.E. Vanessa d’Ambrosio in Commissione Affari interni sarà sostituita dal consigliere Alessandro Izzo. L’Aula accoglie anche le dimissioni di Gian Carlo Venturini da presidente e membro della Commissione Affari di Giustizia e la sua sostituzione nell’organismo parlamentare con Massimo Andrea Ugolini. 

Si procede poi con la presentazione di tre progetti di legge in prima lettura, su cui si aprono altrettanti dibattiti. Il primo provvedimento è  il Progetto di legge “Norme in materia di mobilità sostenibile”, presentato  dal segretario di Stato Marco Podeschi che sostituisce il segretario di Stato Simone Celli, in missione a Washington.  Il secondo Progetto di legge presentato è “Modifica articolo 199 ter del Codice Penale”, la cui relazione è letta dal segretario di Stato Nicola Renzi, con delega alla Giustizia.  Infine, ultimo progetto di legge presentato in Aula è  quello di iniziativa popolare che introduce nel codice stradale l’obbligo di soccorso di animali in caso di incidente. Su tutti e tre i provvedimenti, dagli interventi in Aula, emerge larga condivisione dei gruppi e volontà di collaborazione per il loro perfezionamento. Solo sul primo progetto, in materia di mobilità sostenibile, il movimento Rete risulta più critico, ritenendolo superficiale e annunciando la presentazione di emendamenti migliorativi.

La seduta del pomeriggio si conclude con il riferimento del segretario di Stato per il Territorio, Augusto Michelotti, sul nuovo Prg, su cui, in seduta notturna, proseguirà il dibattito. 

Interventi

Comma 11.  Progetto di legge “Norme in materia di mobilità sostenibile”, 1^ lettura

Marco Podeschi, segretario di Stato per la Cultura legge la relazione al Pdl in sostituzione del segretario di Stato per le Finanze, Simone Celli.

Il presente Progetto di Legge sulla mobilita sostenibile intende dare risposta all’impegno per la progressiva implementazione di una politica finalizzata alla sostenibilità ambientale ed all’abbattimento delle emissioni inquinanti. Il preambolo richiama i principi de “La Lima Paris Action Agenda”{ iniziativa congiunta delle presidenze peruviana e francese della Conferenza detle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, dell’Ufficio del Segretario Generale delle Nazioni Unite e del Segretariato della stessa Conferenza. Il progetto rappresenta un punto di partenza per uno sviluppo di una nuova mobilità con lo scopo di accelerare un processo che dovrà interessare tutti i settori interessati al fine di raggiungere la sostenibilità definita dalla Commissione Europea, «uno sviluppo che risponde alle esigenze del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie». Lo scopo espresso all’ art.1 del progetto è l’incentivare la diffusione dei veicoli elettrici e delle infrastrutture dedicate alla ricarica. Sono contemplati anche veicoli ad idrogeno ed a propulsione ibrida. L’articolo 2 concerne il parco macchine pubblico prevedendo la progressiva adozione di veicoli elettrici. L’articolo 3 contiene incentivi all’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale e delle relative stazioni di ricarica. Tali incentivi sono limitati alle persone fisiche e non sono cumulabili con altre agevolazioni fiscali. Gli incentivi sono previsti fino al 31/12/2018 e riguardano l’acquisto di un veicolo per contribuente. L’articolo 4 prevede nel caso di interventi o nuove costruzioni di strutture dedicate ad area parcheggio ad uso pubblico la previsione di aree di sosta anche attrezzate con ricarica riservate a veicoli elettrici. Inoltre si prevede che le nuove stazioni di rifornimento carburanti debbano essere dotate di almeno una stazione di ricarica elettrica. Oggi Poste e università stanno già utilizzando mezzi elettrici, mentre Aass è stata incaricata ad attivarsi in questo percorso. E’ necessario infatti che la Pa sia in prima fila su questo progetto.  Al comitato organizzatore dei Giochi dei piccoli Stati è stato inoltre chiesto di utilizzare, se possibile, mezzi elettrici o ibridi. Oltre alla legge si stanno attuando quindi tutta una serie di interventi. Nel Pdl abbiamo voluto inserire anche il settore idrogeno che si sta sviluppando oggi ed è molto interessante. Servirà una precisa normativa poi per prevedere stazioni di rifornimento per idrogeno.

Roger Zavoli, Rf

Luca Santolini, C10

Nicola Selva, Rf

Davide Forcellini, Rete

Teodoro Lonfernini, Pdcs

Yader Tosi, C10

Alessandro Mancini, Ps

Matteo Ciacci, C10

Tony Margiotta, Ssd

Gian Carlo Capicchioni, Psd

Marianna Bucci, Rete

Iro Belluzzi, Psd

Gian Matteo Zeppa, Rete

Marco Podeschi, segretario di Stato replica.

 

Comma 12. Progetto di legge “Modifica articolo 199 ter del Codice Penale” , prima lettura

Nicola Renzi, segretario di Stato con delega alla Giustizia, dà lettura della relazione:

L’articolo 6 della Convenzione Onu sulla Criminalità organizzata (Palermo 2000) ratificata con decreto consiliare il 22 giugno 20120 n.107 stabilisce che gli Stati devono adottare “le misure legislative e di altra nature necessarie a conferire il carattere di reato laddove commessi intenzionalmente, all’acquisizione, possesso o utilizzo dei beni sapendo che tali beni sono proventi di reato”. Le disposizioni citate erano state recepite nell’ordinamento sammarinese  con alcuni correttivi volti a colpire i casi più gravi di impiego di denaro o beni di provenienza criminosa. Il Collegio Garante, tuttavia, ha ritenuto che non fosse legittimo circoscrivere l’applicazione della norma ai soli casi di possesso da parte di soggetto già condannati per reati più gravi; in particolare il Collegio Garante ha ritenuto che l’attuale versione dell’articolo 199 ter si risolvesse in una irragionevole discriminazione, dal momento che il condannato per gravi reati veniva considerato diversamente rispetto al soggetto incensurato. Lo stesso Collegio Garante ha ritenuto altresì ragionevole limitare la sanzione penale ai soli casi di condanna per uno dei gravi reati indicati all’articolo 147 comma 10 mutuato dagli strumenti internazionali che accompagnano le convenzioni suddette. La dichiarazione di incostituzionalità crea una grave lacuna nell’attuazione delle sopra citate convenzioni, suscettibili di determinare conseguenze verso il Paese. Il presente intervento normativo si rende perciò necessario al fine di scongiurare che il Paese si trovi in una situazione di imbarazzo in occasione delle prossime valutazioni a livello internazionale, e si pone in linea con le indicazioni del Collegio Garante, in quanto rimuove gli aspetti della normative vigente reputati costituzionalmente illegittimi.

Il Pdl fa proprie linee di indirizzo che il Cgg ha voluto raccomandare all’esecutivo per continuare una politica ferma nell’ottica della trasparenza e della lotta al riciclaggio e al terrorismo. Il Vulnus che si è creato con la sentenza del Collegio garante impone vi sia rapida soluzione e nuova formulazione dell’articolo che questo Pdl si pone come obiettivo. Siamo giunti a una proposta condivisa all’interno della Commissione Affari giustizia, aperta oggi a nuove valutazioni in seno a quest’Aula, oggetto già di alcune valutazioni da parte dell’Ordine degli avvocati. Questa formulazione recepisce tutte le raccomandazioni delle Convenzioni internazionali, tra cui anche quelle del Gafi, che prevedono anche trattamenti con aggravanti per alcune tipologie di professioni.

Enrico Carattoni,Ssd

Roberto Ciavatta, Rete

Gian Carlo Venturini, Pdcs

Eva Guidi, Ssd

Federico Pedini Amati, Mdsi

Gian Carlo Capicchioni, Psd

Margherita Amici, Rf

Marco Gatti, Pdcs

Luca Santolini, C10

Alessandro Mancini, Ps 

Roberto Giorgetti, Rf

Iro Belluzzi, Psd

Gian Matteo Zeppa, Rete

Dalibor Riccardi, Psd

Nicola Renzi, segretario di Stato, replica.

 

Comma 13.  Protetto di legge di iniziativa popolare che introduce nel codice stradale l’obbligo di soccorso di animali in caso di incidente

Mirko Tomassoni, Ssd dà lettura della relazione introduttiva:

Con il presente Progetto di Legge si intende introdurre nella Repubblica di San Marino una normativa per rendere obbligatorio il soccorso di animali vittime di incidenti stradali. Si tratta di una misura innovativa che denota il senso di civiltà di un popolo equiparando l’ordinamento sammarinese a quello italiano, dove con la Legge n. 120/10 “Disposizioni in materia di sicurezza stradale” è stato introdotto un’importante disposizione a tutela dei diritti degli animali. Questa proposta normativa prende atto del cambiamento del sentire comune sul dovere di anche agli animali quali esseri senzienti che soffrono, provano dolore e angoscia in una situazione drammatica qual’ è un incidente. Purtroppo gli ultimi fatti di cronaca illustrano sempre più casi di animali investiti e di pirati della strada, i quali noncuranti del danno cagionato, proseguono la propria corsa senza fermarsi ed omettono di prestare loro soccorso, pur accorgendosi dell’accaduto. Spesso l’animale ferito viene lasciato al suolo, a rischio non solo della propria vita ma anche di quella degli altri utenti della strada, che possono rischiare a loro volta un incidente per evitarlo. Tali comportamenti incivili e disumani preoccupano la popolazione sammarinese che dimostra una crescente sensibilità verso la condizione e il rispetto degli animali, Il presente Progetto di Legge propone una modifica al Decreto 26 Maggio 2008 n.81 “Codice della Strada”, introducendo l’Art. 45-bis che prevede il diritto degli animali coinvolti in un incidente ad essere soccorsi, la possibilità per i mezzi di soccorso veterinari di utilizzare sirene e lampeggianti e le relative sanzioni in caso di soccorso mancato, integrate nell’Art 60 del Decreto Delegato medesimo.

Nell’Art I del presente Progetto di Legge, viene quindi previsto l’obbligo di soccorso per gli animali coinvolti in un incidente stradale, per una causa comunque riconducibile al comportamento dell’utente della strada. In tal caso si applica il trattamento sanzionatorio con la previsione della sanzione amministrativa consistente nel pagamento di una somma pari alla 3° categoria. Non si fermano qui i doveri, poiché la norma aggiunge che “le persone coinvolte in un incidente con danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o selvatici, debbano porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso”.

La previsione della sanzione amministrati va, in questo caso é del pagamento di una somma pari alla 2° categoria. La differenza rispetto alle due variabili può comprensibilmente ravvisarsi nel maggiore onere di responsabilità che spetta a colui che investe l’animale, rispetto a colui che si trova coinvolto nell’incidente, pur non essendone l’autore. Tuttavia, si evidenzia un dovere di soccorso parimenti incisivo, infatti entrambe le tipologie devono attuare ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso, per quanto sanzionato in modo differente. Applicare l’una o l’altra disposizione impone di considerare la dinamica dell’incidente e la riconducibilità del sinistro al comportamento dell’utente che non ponga in essere misure idonee ad assicurare l’immediato soccorso dell’animale. In termini economici il presente Disegno di Legge non graverà sul bilancio dello Stato, poiché naturalmente l’introito delle sanzioni irrogate andrà a favore del Pubblico Erario come per le altre infrazioni stradali ed anche perché il Servizio di Sanità Veterinaria e Igiene Alimentare (U.O.S) svolge tutt’oggi una reperibilità veterinaria per il soccorso degli animali incidentati, anche in orario festivo e notturno.

Nei casi previsti dalla norma il conducente o l’utente della strada dovrà attivarsi per prestare immediato soccorso all’animale, trasportandolo prontamente presso un ambulatorio veterinario, oppure avvisando Polizia Civile, o Gendarmeria, o Guardie di Rocca, che potranno allertare il veterinario reperibile del Servizio di Sanità Veterinaria e Igiene Alimentare (U.O.S). Il Progetto dì Legge prevede altresì la possibilità per i mezzi di soccorso veterinari (ambulanze veterinarie ed autoambulanze) di utilizzare sirene e lampeggiante. Per quanto al momento non siano presenti in territorio sammarinese ambulanze veterinarie o altri mezzi a ciò adibiti, sì auspica per il futuro l’attivazione di questo utile e importante servizio.  Al momento, in assenza di una norma in materia, soccorrere o meno un animale investito rimane una questione di coscienza, invece con il recepimento della presente Proposta, sottoscritta e condivisa da molti cittadini, chi investe un animale in strada non potrà più fare finta di niente, poiché sarà obbligato per legge a soccorrerlo

Valentina Bollini, C10

Marco Nicolini, Rete

Giovanna Cecchetti, Ps

Augusto Michelotti, segretario di Stato per l’Ambiente

Marina Lazzarini, Ssd

Dalibor Riccardi, Psd

Elena Tonnini, Rete

 

Comma 15 Dibattito sulle linee di indirizzo per l’elaborazione del nuovo Piano Regolatore Generale.

Augusto Michelotti, segretario di Stato per il Territorio

Il nuovo Piano Regolatore Generale si presenta come una novità assoluta nel deprimente panorama urbanistico della nostra Repubblica. 11 precedente governo aveva fatto la scelta del gruppo di progettazione incaricando lo studio Stefano Boeri architetti s.r.l. coadiuvato nell’elaborazione da Mobility in Chain S.r.l. per la mobilità e N.Q.A. S.r.l. (Nuova Qualità Ambiente) per la Valutazione Ambientale Strategica.

L’ Urbanistica a San Marino, nonostante si parli di un paese a valenza statuale, non è mai stata una prerogativa importante della politica per poter determinare un’organizzazione efficiente del territorio con tutte le variabili che si possono intuire all’interno di un progetto generale. Evidentemente si poteva leggere, in base a deter minati comportamenti e a scelte fatte e non fatte, una precisa intenzione a deregolamentare piuttosto che mettere a regime un ordinato assetto del territorio. Nel caos, nella confusione, hanno prosperato e si sono allignati i germi della speculazione spicciola in cui, di conseguenza, si sono fatti largo i poteri forti che sono diventati sempre più forti e potenti in base alla commistione, ormai comprovata, tra affari e politica.

Un periodo oscuro quello dell’ urbanistica recente che va da metà degli anni ’80 a tutti gli anni ’90 e 2000 fino ad arrivare alla crisi economica che, paradossalmente, ha determinato un arresto quali totale dell’ edificazione su tutto il territorio (compresi alcuni ecomostri fermi a metà cantiere) fermando nel contempo la speculazione. Dico urbanistica recente perché la nostra storia urbanistica moderna risale ai primi interventi progettati dall’ ing. Gino Zani nella sua veste di Ingegnere capo dell’ Ufficio Tecnico. Stiamo parlando degli anni 20/30 e i progetti riguardavano piccoli ampliamenti edificatori dei centri abitati per razionalizzare la logica espansione dovuta alle sorgenti esigenze della popolazione.

Si arrivò poi al dopoguerra che non registrò particolari interventi sul territorio (il Kursaal forse?) fino alla costruzione della superstrada che determinò invece una consistente rivoluzione nel quieto panorama edificatorio della Repubblica. Naturalmente, fino a quel momento, tutto lo sviluppo edilizio si basava sulle condizioni economiche generali che erano abbastanza limitate; poi venne il boom economico che si manifestò partendo dalla metà degli anni ’50, per tutti gli anni ’60 e ’70, per poi proseguire, sull’ onda di un certo abbrivio, fino al determinarsi di condizioni non più compatibili con una gestione dell’economia interna basata su criteri non coerenti con una corretta economia che possa certificarsi in trasparenza soprattutto nei confronti dell’ Europa.

L’esplosione di un mercato edilizio strettamente collegato al nuovo benessere della popolazione) si asserragliava principalmente in aderenza alla Superstrada, vero asse portante del traffico veicolare sammarinese che attirò verso di sé ogni attività economica presente  allora  nel  paese.  A  metà  degli  anni  ’70  si  cominciò  a  sentire  l’esigenza di regolamentare questo rapido sviluppo edificatorio lasciato fino a quel momento a gestioni tecnico politiche più che altro basate su un perdente buon senso e sulla pratica diffusa di speculare sui terreni agricoli trasformandoli in lottizzazioni edilizie sparse che poco confacenti erano per le esigenze urbanistiche di un paese piccolo come il nostro. Furono elaborate allora le norme transitorie che avevano più che altro uno scopo protettivo dal1’assalto al paese in piena deregolation. Si cominciava a pensare seriamente a creare norme urbanistiche che regolamentassero in maniera precisa e determinante il territorio; nel ’78„ con l’insediamento di un governo di centro-sinistra si arrivò finalmente alla creazione dell’Ufficio per la Pianificazione Territoriale (il cosiddetto Ufficio del Piano) a dirigenza Marino Grandoni che cominciò gli studi conoscitivi per la realizzazione del primo PRG della Repubblica di San Marino. Consulente incaricato era l’Arch. Giorgio Trebbi. Nel giro di tre anni si giunse alla definizione del primo PRG della Repubblica; l’idea progettuale era basata sul decentramento, cioè, cercare di riportare l’interesse dei cittadini e delle realtà economiche verso i castelli periferici disincentivando la costruzione a ridosso della superstrada e cercando di redistribuire la popolazione attiva all’interno di tutto il territorio. Non staró a descrivere la complessità delle tematiche elaborate e messe in essere all’interno di quel piano, vorrei solo far notare come la sua successiva gestione fu talmente sbagliata e deviante sui veri scopi progettuali (con una presenza invasiva e condizionante della politica) che vanificò completamente ogni nobile aspirazione di miglioramento degli stili di vita dei sammarinesi che una diversa gestione del PRG avrebbe apportato.

 A dieci anni di distanza, alla scadenza naturale del primo PRG si elaborò il secondo PRG con  

una  maggioranza  diversa,  (partito  Democratico  Cristiano  Sammarinese  e  Partito

Progressista Democratico Sammarinese); il dirigente dell’Uffico Urbanistica era l’architetto Gigi Moretti mentre il consulente incaricato era il prof. Leonardo Benevolo. I tempi brevi di elaborazione, la mancanza di una linea progettuale e l’assenza di un modello di sviluppo chiaro verso cui determinare il lavoro di elaborazione urbanistica, determinarono la nascita fii un PRG senza idee che potesse in qualche modo caratterizzarlo come il prodotto finale di un confronto e di una scelta d’indirizzo precisa per il paese. Si dimostrò invece come potesse sopravvivere un sottoprodotto di una identità urbanistica priva di valori e di scelte programmatiche in cui buona parte del lavoro di progettazione urbana veniva demandato a Piani Particolareggiati di successiva elaborazione. Il PRG del ’92 di del ineava come una banalissima assegnazione di indici urbanistici in aree più o meno vaste, in pratica un Piano di Fabbricazione. La gestione che poi se ne fece fu addirittura devastante in quanto, essendo mal strutturato e soprattutto privo della benché minima idea progettuale, non poteva fare altro che generare danni su danni. Il Testo Unico delle leggi Urbanistiche ed Edilizie, approvato nel 1995, non migliori la situazione e anzi, col passare degli anni, diventò un autentico colabrodo al punto che con tutti gli escamotage che erano stati messi in atto e che erano stati tollerati da un’amministrazione compiacente e sicuramente finalizzata a favorire l’ esuberante iniziativa privata i costruttori potevano a volte addirittura raddoppiare i volumi costruiti sfruttando interrati fasulli, seminterrati altrettanto fasulli, piani mansardati a volta anche al piano terra, e quant’altro, fioriere e altre amenità scaturite dalla feconda fantasia dei nostri manipolatori delle costruzioni. 

Dopo 25 anni di questo martirio con 15 anni di ritardo dalla scadenza naturale del Prg del ’92, finalmente si torna a parlare di urbanistica, quella vera, quella che ha idee valide e condivisibili, che punta alla soluzione dei problemi e delle criticità, quella che progetta il paese  e non conta solo le case. Quella che fa proposte di sviluppo e aspetta di condividerle con tutti i cittadini le forze e le categorie sociali, con le imprese e con i professionisti, con i giovani e gli anziani, con le persone bisognose di assistenza e con chi invoca il sacrosanto diritto a vivere in un Paese sano. 

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