Andrea Rossini – Corriere Romagna: Confiscati beni per dieci milioni di euro / «Sono l’eredità del padre usuraio» / Patrimonio ingiustificato dai redditi / Alla vedova e alle figlie sottratti casa, terreni e un ristorante
RIMINI. Come le colpe dei padri, anche le misure di prevenzione patrimoniali si abbattono sui figli. Agli eredi di un uomo sospettato di avere accumulato le sue ricchezze grazie all’usura, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Rimini hanno infatti sequestrato casa, terreni e un ristorante per un valore complessivo di circa dieci milioni di euro. Il provvedimento di confisca, negato in prima istanza dal Tribunale di Rimini, è stato disposto dalla Corte d’appello di Bologna su richiesta del pm Davide Ercolani.
Il capostipite, G.B. originario di San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena) è morto nel 2012 all’età di 79 anni mentre era sottoposto a un procedimento penale, avviato dal pm Paolo Gengarelli, a partire dalla drammatica denuncia di un imprenditore “strozzato”: l’inchiesta aveva accertato una serie di episodi di usura con tassi compresi tra l’ottantacinque e il novecentocinquantotto per cento. La morte ha estinto il reato ed evitato al pensionato, ex imprenditore edile, una possibile condanna. Non ha interrotto però il particolare procedimento amministrativo previsto nella legislazione antimafia (ma non necessariamente applicabile solo ai patrimoni “mafiosi”). (…)