Riccione (Rn). Il Dig chiude con incontri, reportage e uno spettacolo dedicato ad Aldo Moro

Riccione (Rn). Il Dig chiude con incontri, reportage e uno spettacolo dedicato ad Aldo Moro

RICCIONE (RN). Dopo le premiazioni di sabato sera, il Dig anche nella giornata di oggi, domenica 25 giugno, ha in programma incontri, talk, proiezioni e seminari nelle tre sale tematiche del Palazzo del turismo.

Comunicato stampa

L’Hacking Room alle 11 ospita l’Hacking Brunch: cybersecurity, whistleblowing, censorship, un talk con Philip Di Salvo, Jeff Larson, Jeremy Scahill, in collaborazione con IRPI, Hermes Center for Transparency and Digital Human Rights. Si tratta di un brunch alternativo, nel segno dell’attivismo digitale e del più moderno giornalismo d’inchiesta in cui si potrà discutere con reporter di fama internazionale ed esperti di tecnologie digitali in una tavola rotonda dedicata alle tendenze che hanno rivoluzionato il modo di fare informazione.
Nell’Academy Room proseguono i seminari di formazione, a partire dalle undici del mattino. Along the borders: lungo le rotte dei flussi migratori verso l’Europa è il titolo del primo appuntamento, un incontro con Raffaella Maria Cosentino, Jasmin Mittendorff e Pietro Suber, in collaborazione con l’Associazione Carta di Roma.

A pochi giorni di distanza dalla Giornata mondiale del rifugiato (21 giugno) quest’incontro fornirà informazioni e strumenti utili per trattare in modo appropriato il tema dell’immigrazione. L’introduzione e la moderazione saranno a cura dell’Associazione Carta di Roma, che illustrerà le indicazioni deontologiche per un’informazione corretta e completa su migranti, richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tratta.

Il secondo appuntamento con la formazione è previsto alle 14.30 ed è il seminario a cura di Gianfranco Donadio e Maurizio Torrealta, in collaborazione con la Rete degli archivi per non dimenticare, Il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro. L’analisi di un “cold case” produce risultati inaspettati. A quasi quarant’anni di distanza, il caso del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro è stato clamorosamente riaperto e l’analisi di questo “cold case”, vitale per la nostra memoria collettiva, ha dimostrato nuove verità. Il seminario, in cui interviene il magistrato Gianfranco Donadio, consulente della commissione di inchiesta, analizza queste nuove piste di indagine che rendono sempre più probabile – e verificabile – una commistione tra Brigate Rosse, criminalità organizzata e servizi segreti di diversi paesi.

Si prosegue alle 16.30 con l’incontro con Alberto Nerazzini dal titolo Il racconto della criminalità organizzata tra inchiesta giudiziaria e indagine giornalistica, in cui il giornalista che da anni racconta la criminalità organizzata, descrive gli strumenti a disposizione dei reporter: uno studio approfondito delle inchieste giudiziarie, ma anche indagini sul campo e tecniche di intervista efficaci, per portare alla luce verità e intrecci difficili da riferire.

Il programma delle proiezioni inizia alle 11 nella Doc Room con Terre Impure, un lavoro di Raffaella Maria Cosentino presentato in prima visione assoluta: girato tra il 2013 e il 2016, è il viaggio di una giornalista calabrese emigrata da vent’anni che torna nella sua terra d’origine per seguire le vicende d Carolina Girasole ed Elisabetta Tripodi. Le due ex sindache di Isola Capo Rizzuto e Rosarno, un tempo simbolo della speranza e del riscatto, sono ormai fuori dalla scena politica. È il primo film a ricostruire il caso giudiziario di Carolina Girasole, assolta in primo grado dall’accusa di voto scambio con i clan. Le storie di queste due donne, seguite per tre anni, si intrecciano con quelle di due paesi roccaforti della ‘ndrangheta, tra intimidazioni, beni confiscati, sfruttamento dei migranti.

Si continua nel pomeriggio, alle 14.30, con un’altra prima italiana, Hissène Habré: prosecuting an embarrassing ally di Serre Magali, la storia del processo all’ex presidente del Ciad condannato per crimini contro l’umanità, un uomo che ha fondato il suo regime sulla tortura e l’assassinio.
A seguire, alle 16.30, sempre in prima italiana, Pornocracy: the new sex multinationals, di Ovidie, un’inchiesta che rivela come un gruppo di programmatori senza esperienza di pornografia sia riuscito a impossessarsi dell’industria dell’intrattenimento per adulti e sulle controversie strutture finanziarie di questa realtà.

L’ultimo appuntamento con le proiezioni di questa edizione di DIG Festival è alle 17.50 e il protagonista è uno straordinario reportage di Patrick Wells e Krishnan Guru-Murthy dal titolo Yemen: Britain’s Unseen war, in cui i giornalisti del programma di Channel 4 Unreported World documentano gli effetti catastrofici provocati dai bombardamenti della coalizione filosaudita.

Alle 19 Piazzale Ceccarini sarà il palcoscenico del talk con Nicola Borzi, Giuseppe Oddo e Giorgio Meletti Esclusivo: la crisi del sole 24 ore denunciata dall’interno. Due giornalisti del Sole 24 Ore raccontano l’inchiesta che ha messo a nudo la tragica crisi del loro quotidiano: un’inchiesta condotta dall’interno, da alcuni giornalisti che hanno avuto il coraggio di denunciare la fallimentare gestione del gruppo editoriale di Confindustria e le condotte dei vecchi amministratori e dell’ex direttore responsabile, ora indagati dalla Procura di Milano per falso in bilancio. A chiudere la terza edizione del DIG Festival è un altro evento speciale in collaborazione con Riccione Teatro. Alle 21.30, al Palazzo del Turismo, Daniele Timpano e la Compagnia Frosini/Timpano portano in scena Aldo Morto, spettacolo teatrale che riaccende i riflettori sull’assassinio di Aldo Moro. Un attore nato negli anni ’70 si confronta con l’impatto che quell’evento ha avuto nell’immaginario collettivo italiano. In scena, insieme al suo corpo e a pochi oggetti, solo la volontà di affondare fino al collo in una materia delicata, senza alcuna retorica o pietismo. A introdurre lo spettacolo è Ilaria Moroni, direttrice dell’Archivio Flamigni, tra i più importanti centri di documentazione sugli anni di piombo.

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