Rimini. Piattaforme: il Comune vuole riscuotere da Eni

Rimini. Piattaforme: il Comune  vuole riscuotere da Eni

Corriere RomagnaBattaglia aperta fra Comune ed Eni per l’Imu sulle piattaforme

RIMINI. Oltre 13,3 milioni di euro. È la somma che l’Eni potrebbe essere chiamata a pagare in seguito al contenzioso aperto contro il Comune di Rimini relativo al pagamento dell’Imu per le piattaforme.

Nei mesi scorsi una sentenza della Corte di Cassazione ha modificato i rapporti fra Eni e le amministrazioni locali chiarendo che le piattaforme petrolifere sono soggette al pagamento della tassa, da cui il Comune conta di incassare d’ora in poi, 600mila euro all’anno. Ma c’è da sistemare la questione arretrati. Palazzo Garampi ha fatto recapitare a Eni Spa gli avvisi di accertamento per l ’omesso versamento di Ici (2011), Iscop (2011) e Imu (2012-2015) relativi «agli impianti di estrazione, trattamento e pompaggio di gas naturale». Si tratta delle piattaforme (sei in tutto) situate in alto mare, nelle acque del Comune di Rimini.

Il ricorso. Venerdì scorso, ultimo giorno previsto dalla legge, la società petrolifera ha presentato sei ricorsi (uno per piattaforma). L’importo complessivo richiesto da Rimini è di quelli pesanti: 6.527.125 euro di imposta più 6.798.616 di sanzioni per le somme che non sono mai state versate, il che fa salire l’importo a quota 13.325.741 euro. Il Comune di Rimini non intende compiere alcun passo indietro e presenterà il controricorso: c’è tempo fino al 10 ottobre. Deve solo valutare se farlo individualmente o se associarsi ai comuni di Cesenatico e Ravenna, con i quali è in piedi un’analoga “vertenza”. Eni ha impugnato a giugno gli avvisi di accertamento notificati da Cesenatico e relativi all’Imu 2014 e 2015. (…)

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