Rimini. L’urlo della ragazza violentata in spiaggia: ‘Saprei riconoscere quelle belve’

Rimini. L’urlo della ragazza violentata in spiaggia: ‘Saprei riconoscere quelle belve’

Monica Raschi – Il Resto del Carlino: Stupro in spiaggia, l’urlo della turista ‘Saprei riconoscere quelle belve’ / Rimini, è ricoverata con l’amico in ospedale. Gara di solidarietà

RIMINI. ‘Potrei riconoscerli ….’. La voce della giovane turista polacca violentata sulla spiaggia di Rimini si interrompe. Nonostante lo choc, la ragazza sta aiutando gli inquirenti a ricostruire l’identikit del componenti del branco che l’hanno stuprata. Il pensiero ritorna all’orrore di quei momenti: ‘Mi vergogno di raccontare la mia storia. Voglio solo tornare a casa. Aiutatemi a tornare non appena mi saranno spariti i lividi dalla faccia. Aiutatemi a dimenticare’. Poche parole dette a stento in quella camera dell’ospedale di Rimini dove è ricoverata assieme all’amico che è stato massacrato di botte, tanto da perdere conoscenza. (…)
(…) Un telefonino è stato portato loro dall’assessore alla polizia municipale di Rimini, Jamil Sadegholvadd, che, assieme ai servizi sociali dell’Ausl, sta cercando di assistere anche nei più piccoli bisogni i due giovani, che hanno poi chiesto un computer portatile e qualche vestito per cambiarsi, questo recuperato dalle valigie rimaste in hotel. Ma la grande preoccupazione è quando riuscire a tornare a casa: ‘Come giustificheremo l’assenza dal lavoro? Cosa diremo?’, chiede il ragazzo. Entrambi sono universitari e per mantenersi agli studi hanno un’occupazione che, dopo questa vacanza, dovevano riprendere. (…)

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