Riccione. La morte di Annika senza colpevoli. Per il Pd ‘Una vergogna italiana’

Riccione. La morte di Annika senza colpevoli. Per il Pd ‘Una vergogna italiana’

Andrea Oliva – Il Resto del Carlino: La morte di Annika senza colpevoli. Il Pd attacca: ‘Una vergogna italiana’/ Il giudice va in pensione: tutto da rifare dopo 33 anni dalla strage

RICCIONE. “Un’altra vergogna italiana” tuona il Pd. Dopo 33 anni riparte da zero il processo d’appello per la ‘strage di Natale’. Era il 23 dicembre del 1884 quando una bomba squarciò le lamiere di una delle carrozze del treno, il Rapido 904 Napoli-Milano che percorreva la linea tra Firenze e Bologna. La bomba esplose mentre il treno stava percorrendo la galleria di San Benedetto Val Di Sambro. In quell’istante si spense la vita di Annika Brandi assieme a quelle di altre quindici persone. I feriti furono 267. Una ragazza con tanti sogni, la passione per la poesia e la voglia di guardare al futuro. Otto anni più tardi, nel 1992, le venne dedicata una scuola elementare a Riccione. Ieri a 33 anni di distanza dall’attentato, il processo che vede indiziato come unico imputato Totò Riina riparte daccapo. Dovranno essere riascoltati i testimoni già sentiti in primo grado. Tutto questo perché il presidente della Corte d’Appello, Salvatore Giardina, è prossimo al pensionamento e secondo le recenti modifiche all’articolo 603 del codice di procedura penale il giudice non può fare diversamente visto che si è davanti a una sentenza di appello del pubblico ministero contro una sentenza di proscioglimento. (…)

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