Rimini. Resta in carcere il richiedente asilo accusato di violenza sessuale alla stazione

Rimini. Resta in carcere il richiedente asilo accusato di violenza sessuale alla stazione

Corriere Romagna: Violenza alla stazione, il richiedente asilo resta in carcere / Il Tribunale del Riesame rigetta il ricorso della difesa: ‘Le lacerazioni escludono il consenso’

RIMINI. Venti giorni prima di aggredire sessualmente una ragazza nei bagni della stazione ferroviaria, il richiedente asilo Jeffery Oni Oboh, nigeriano di trenta anni, avrebbe preso a cinghiate in strada una sua connazionale “colpevole” di non aver aderito al suo invito di accompagnarlo a Napoli. Il procedimento, chiuso con la remissione di querela, è agli atti nel procedimento a carico dell’uomo come rileva il Tribunale del riesame nell’analizzare la personalità violenta dell’indagato. Il ricorso della difesa (avvocato Silvia Astolfi) è stato respinto e il nigeriano resta in carcere, nonostante le molte contraddizioni emerse nel racconto fornito agli investigatori (l’indagine della Squadra mobile è coordinata dal pm Davide Ercolani) dalla parte offesa. Insuperabile, per i giudici, è il fatto che due giorni dopo i fatti, avvenuti a Cattolica il 2 agosto scorso, la giovane sia stata ricoverata in ospedale per suturare chirurgicamente d’urgenza una lacerazione vaginale ‘altamente indicativa di un rapporto sessuale avvenuto senza il consenso della donna’ senza alcuna considerazione per il dolore né per le invocazione di lei che lo abrebbe implorato di smettere. (…)

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