Morto per overdose il 13 settembre scorso, la Polizia di Stato individua il sospetto spacciatore

Morto per overdose il 13 settembre scorso, la Polizia di Stato individua il sospetto spacciatore

RIMINI. A nulla era valso, il 13 settembre scorso, il tempestivo intervento del 118 per prestare soccorso in via Euterpe a Rimini ad un 46enne di Bellaria, il quale poco prima aveva “inalato” una dose di eroina appena acquistata da uno spacciatore sentendosi immediatamente male; la morte era stata dichiarata poco dopo l’arrivo al pronto soccorso dell’Ospedale “Infermi”.

Le indagini, avviate nell’immediatezza dagli uomini della Sezione Antidroga della Squadra Mobile, si erano subito indirizzate verso gli ambienti dello spaccio gestito da soggetti di origine nord africana, tra i quali gli investigatori ritenevano celarsi lo spacciatore che aveva ceduto la dose mortale di eroina.

In particolare i sospetti degli agenti dell’Antidroga si sono concentrati su un soggetto, e su questi hanno iniziato a lavorare, sia con metodologie tradizionali  pedinamenti ed appostamenti – sia con attività tecniche.

L’attività investigativa così improntata ha permesso in breve di cogliere il soggetto sul fatto, mentre cioè cedeva una dose di stupefacente ad un altro “cliente”; stante la flagranza, i poliziotti hanno immediatamente tratto in arresto l’uomo un 32enne di origine tunisina senza fissa dimora e con numerosi precedenti specifici in materia di stupefacenti – sequestrando nel contempo la dose di eroina.

Pur senza fissa dimora, gli agenti hanno scoperto il posto, uno stabile disabitato, che l’uomo utilizzava come rifugio, la cui perquisizione ha permesso di rinvenire e sequestrare ulteriori dosi di eroina per un totale di svariati grammi.

Le indagini hanno permesso di cristallizzare numerosi fonti di prova in ordine alla responsabilità del soggetto nella cessione della dose mortale di eroina avvenuta il 13 settembre scorso e per questo motivo all’uomo è stato contestato, oltre al reato di spaccio per il quale è stato arrestato in flagranza di reato anche quello previsto dall’art. 586 del codice penale (morte o lesioni come conseguenza di altro delitto).

Il Giudice in sede di udienza ha convalidato l’arresto e disposto nei confronti del 32enne la custodia in carcere, anche in ragione dei gravi indizi di colpevolezza in ordine a quest’ultimo reato.

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