SAN MARINO. E’ di oggi la notizia che Giulio Lolli è stato arrestato in Libia. Sarà estradato in Italia? Anche il Tribunale di San Marino si farà avanti visto che qui – “l’ultimo avventuriero” – è stato condannato a cinque anni e mezzo di prigionia per truffa aggravata e alla confisca per oltre 623mila euro?
E c’è ancora di peggio. “Stando agli elenchi distribuiti ai gruppi consiliari dalla Segreteria alle Finanze, a ricadere sulle spalle della collettività come credito di imposta, almeno sul Titano, ci sono oltre tre milioni e mezzo di euro conteggiati negli elenchi. I debiti vedono l’“avventuriero” riminese comparire come garante della Trade&Rent, società sottoposta a “giudiziale concorso dei creditori”, in fallimento insomma. Questi debiti da recuperare ammontano, da un lato, a un milione di euro tondo, dall’altro a 2.593.148,50 euro. Oltre 3,5 milioni complessivi, insomma, che finiscono in credito di imposta e in mancate entrate per lo Stato. Tra l’altro, non pare che Giulio Lolli – che comunque contesta le accuse che gli vengono mosse ogni volta che viene intervistato, pur non entrando nel merito – abbia intenzione di muoversi da dove si trova per salire sul Titano a onorare il suo ruolo di garante” (Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino).
Il rischio che i sammarinesi paghino davvero 100 euro a testa per Lolli è tutt’altro che infondato visto il cambiamento di rotta della coalizione di governo Adesso.sm, rispetto alle promesse preelettorali, confermate al momento del varo della finanziaria 2016.
Adesso.sm aveva promesso: “recupero dei crediti d’imposta concessi alle banche, andando a nominare, tramite bandi, commissari che professionalmente verifichino crediti e debiti degli istituti e facciano gli interessi dello Stato.”
Di certo Lolli avrebbe tanto da raccontare se lo volesse anche sul versante sammarinese. Da ricordare che Lolli vinse – in spregiudicatezza? – anche con Flavio Carboni, celebre per come si è sempre mosso in certi ambienti.