San Marino. Così il Titano diventa ‘purgatorio’ fiscale, Stefano Elli, IlSole24Ore

San Marino. Così il Titano diventa ‘purgatorio’ fiscale, Stefano Elli, IlSole24Ore

SAN MARINO. Stefano Elli, IlSole24Ore:  La metamorfosi di San Marino / Così il Titano diventa «purgatorio» fiscale / Paese ripiegato su se stesso: previsti scudo per gli evasori e misure protezioniste sui bonifici verso l’estero

San Marino vanta un primato paradossale. È l’unico paradiso (o purgatorio) fiscale al mondo da cui i soldi, anziché entrare, escono. Sono bastati dieci anni per trasformare la Rocca, da piazza finanziaria “accogliente” e “ricettiva” (12 banche e 51 fiduciarie), aspirante a diventare la Montecarlo di Romagna, in un Paese ripiegato su se stesso e afflitto da profonde malinconie gestionali che vanno dal settore privato alla pubblica amministrazione, al comparto finanziario.

Terra di paradossi 
Da «Terra delle libertà» il Titano si sta trasformando in terra dei paradossi. Qualche esempio. Nell’ottobre scorso (mercoledì 31) il Governo locale ha varato un decreto delegato un po’ particolare: il 128. Argomento? «Disposizioni per favorire l’emersione e il rimpatrio di attività finanziarie e patrimoniali detenute all’estero». In altri termini San Marino si fa il proprio scudo fiscale (o, se preferite, la propria voluntary disclosure). Lo Stato, dunque, preme sui cittadini sammarinesi che detengono risorse all’estero (si presume in Italia) in barba al fisco locale per fare riemergere i capitali esportati, regolarizzando la propria posizione pagando una sanzione del 10% sulle somme emerse. Rammentiamo che nel corso delle operazioni di scudo fiscale italiano, dal 15 settembre al 15 dicembre del 2009, da San Marino (terzo Paese in ordine di importanza dopo Svizzera e Lussemburgo) erano rientrati in Italia 5,437 miliardi di euro; dal 30 dicembre al 28 febbraio 198,92 milioni di euro e dal primo marzo al 30 aprile 2010, altri 241,881 milioni di euro (dati Mef). 
Evidentemente proprio lo Stato più colpito dai tre Scudi di Giulio Tremonti (sei miliardi fuoriusciti) tenta di usare lo stesso metodo per rimpolpare le proprie finanze.
Non è tutto. Sempre l’esecutivo starebbe mettendo mano a una misura che tasserebbe in modo pesante i bonifici in partenza da San Marino verso l’estero. Cioè un disincentivo fortissimo nei confronti di coloro che, oramai poco convinti dell’attendibilità del sistema bancario locale, stanno pensando di aprire conti in Italia. Magari trasportandovi denaro cash. 

(…)  L’articolo continua trattando specificatamente i seguenti argomenti: Il blocco dei pagamentiVertici e azioni della Banca centrale, Politici, fisco e finanza.

Leggi l’intero articolo di Stefano Elli pubblicato dopo le 23

 

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