Rimini. Andrea Gnassi interviene sui vaccini

Rimini.  Andrea Gnassi interviene sui vaccini

RIMINI Dichiarazione del Sindaco Andrea Gnassi, che preannuncia un esposto alla Procura di Rimini. Tema: campagne  di comunicazione free vax sul territorio comunale

[C. S.] Su un tema delicato come quello di vaccini il punto di partenza non può che essere lo stesso che richiamava solo qualche mese fa il Presidente della Repubblica Mattarella; “Non possiamo accettare che nel XXI secolo acquistino credito credenze anti-scientifiche e che queste credenze ostacolino indispensabili azioni preventive (come le vaccinazioni) finalizzate a sradicare o a impedire il ritorno di malattie pericolose…non possiamo consentire che si scarichi sugli altri, che si vaccinano, la sicurezza della salute nella società”.
Come Amministrazione comunale di Rimini siamo fra le realtà maggiormente impegnate -anche per la particolare situazione di ritardo da cui partiva il territorio provinciale -in una campagna sanitaria, medica, scientifica, e anche culturale- per la diffusione dei vaccini e per il rispetto degli obblighi di legge, che ci ha portato in soli sei mesi a +9% di vaccinati, crescendo il doppio rispetto la media regionale. Un risultato ottenuto grazie a quella che, però, non può essere la presa di responsabilità solo degli enti pubblici, ma deve essere di tutta la comunità. Per questo, in veste di autorità sanitaria locale, ritengo doveroso consegnare nei prossimi giorni alla Procura di Rimini, in forma di esposto, le informative raccolte dal lavoro svolto dagli uffici comunali e dalla Polizia Municipale relative alle recenti campagne di comunicazione free vax sul territorio comunale di Rimini. Camion vela circolanti anche in questi giorni sul territorio di alcuni comuni dell’Emilia Romagna, Rimini compresa, e che riportano messaggi del tutto privi di validità medica e scientifica.
L’esposto dunque è per chiedere non solo di verificare se questi messaggi fuori da ogni perimetro della scientificità siano in regola con le direttive contenute “Codice di Autodisciplina della comunicazione commerciale” ma soprattutto se non si configurino altre tipologie di reati, a partire dal ‘procurato allarme’. La salute è un tema sociale primario e fondamentale, e come tale va affrontato, nella salvaguardia primaria di tutti i cittadini, soprattutto i più deboli. Per questo credo sia più che legittima la richiesta inoltrata all’autorità competente”.

L’ufficio stampa

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy