Rimini. Tragedia di Pila, Giacomo Lippera: «Salvato dall’airbag dello zaino»

Rimini. Tragedia di Pila, Giacomo Lippera: «Salvato dall’airbag dello zaino»

Alessandro Di Marco – Il Resto del CarlinoPARLA IL RIMINESE TRAVOLTO DA UNA VALANGA IN VALLE D’AOSTA / «Salvato dall’airbag dello zaino»«Sono riuscito ad azionarlo, ha permesso ai soccorritori di trovarmi»

RIMINI. «MI HA SALVATO la vita l’airbag aperto dallo zaino. I miei compagni di escursione l’hanno visto e sono riusciti ad estrarmi dalla neve: fosse trascorso qualche minuto in più sarei morto per asfissia».Con lucidità impressionante, il 45nne fabrianese Giacomo Lippera dal suo letto di ospedale a genitori e amici ha ripercorso quegli attimi drammatici della tarda mattinata di sabato in cui ha rischiato di non farcela, completamente sepolto dalla slavina staccatasi dal colle Chamolé nella località valdostana di Pila dove una comitiva romagnola stava effettuando un’uscita didattica di scialpinismo. Ora che il peggio è passato, riflette su come quel mini paracadute di poche decine di centimetri sia stato il suo angelo custode, grazie anche al colore arancione che spicca appena sopra il manto bianco. «Mio figlio è sempre rimasto vigile e si è accorto che stava arrivando la valanga», spiega papà Paolo, che già nella tarda serata di sabato insieme alla moglie ha raggiunto l’ospedale Parini di Aosta. «Proprio quando ha iniziato a scivolare, ha attivato l’airbag consentendo agli altri compagni di avvistarlo e riuscire ad estrarlo dalla neve. Mi ha detto che era completamente sepolto dalla coltre bianca alta circa mezzo metro più di lui. Con la mano ha cercato di proteggersi bocca e naso per migliorare la respirazione ed evitare il soffocamento. E’ stato così per quattro o cinque minuti, fino a quando lo hanno salvato. Fosse trascorso altro tempo, secondo quanto mi hanno riferito i medici, non ce l’avrebbe fatta». Giacomo ha detto di ricordare ogni singolo istante di quella sua apnea, in coda alla quale il destino ha deciso che se la dovesse cavare con un grande spavento, un’ipotermia curata in poche decine di minuti e una prognosi contenuta per alcune contusioni riportate nell’impatto con la valanga, tanto che forse domani potrebbe essere dimesso dall’ospedale. (…)

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