San Marino. Re Nero: attesa per oggi, a metà giornata, la sentenza per i rinviati a giudizio

San Marino. Re Nero: attesa per oggi,  a metà giornata, la sentenza per i rinviati a giudizio

SAN MARINO. Oggi a Forlì dovrebbe essere resa nota la sentenza del cosiddetto processo Re Nero che vede coinvolti  gli ex vertici di Asset Banca, a partire da Stefano Ercolani e Barbara Tabarrini, arrestati ai primi di gennaio 2008: è stato  l’inizio della fine del sistema finanziario sammarinese.  La vicenda giudiziaria    è stata ricostruita con dovizia di particolari in un libro. 

 Segue puntualizzazione e smentita del dr. Stefano Ercolani.

Il nome  Re Nero proviene da una intercettazione telefonica in cui l’allora  Presidente di Asset Banca  si esprimeva in questi termini  con  un possibile cliente: ‘io con una carta di credito? Ma per chi mi hai preso? Io l’abito di Gucci me lo faccio in contanti. Non mi vedrai mai con una carta di credito. Io, amico bello, sono il re dei soldi in nero‘ (da Il Resto del Carlino).

In un’altra intercettazione:  ‘ Ma quante volte te l’ho detto…! I soldi non vanno messi nelle valigie! Vanno messi nelle mutande, lì non ti guarda nessuno ….‘.

Con Re Nero  è partita la valanga che ha massacrato l’immagine e travolto l’economia della Repubblica di San Marino. Profetica subito la valutazione dello, scomparso, dr. Mario Fantini (Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino).

A seguito di un articolo di Raimondo Baldoni sui soci ‘secretati’ di Asset Banca fu perquisita anche la redazione di Corriere Romagna.

Puntualizzazione e smentita del dr. Stefano Ercolani
In merito all’articolo apparso sul sito Libertas in data odierna preciso quanto segue:
non ho mai telefonato a nessun cliente parlando di carte di credito e tantomeno non ho mai indossato abiti di Gucci. Fu un’ invenzione giornalistica per creare sensazione sui lettori. Era una telefonata privata con Barbara i cui si parlava di tutt’altro che nulla ha a che vedere con le parole del giornalista. Per quanto riguarda la telefonata delle mutande non è mai esistita.
A suo tempo feci causa al giornale che aveva pubblicato quelle notizie false.
Dispiace leggere ancora dopo dieci anni notizie destituite di ogni fondamento, tendenzione e di effetto, che non hanno riscontro con la realtà dei fatti, pubblicate regolarmente ad arte per demolire l’immagine del sottoscritto e non solo. Rammento che le intercettazioni sono state quasi interamente cancellate e non ho neanche avuto modo di dimostrare che quelle frasi non sono mai state pronunciate.
In merito alla pubblicazione del libro citato mi riservo di valutare se intraprendere azioni legali contro l’editore e gli autori relative ad un contenuto che non esiste.
Siamo al solito fango gettato addosso da qualcuno interessato senza verificarne le fonti.
Stefano Ercolani

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