Corriere Romagna: Sentenza Ue, la piadina Igp si fa solo in Romagna
RIMINI. Industriale o romagnola al Tribunale europeo non importa, la sostanza diventa il limite geografico, perciò l’importante è che se la piadina viene etichettata come “romagnola Igp” sia prodotta effettivamente in Romagna, ovvero da Imola a Cattolica, come recita il disciplinare.
Da Bruxelles è arrivata ieri la notizia che il ricorso dell’azienda modenese, dunque emiliana, Crm produttrice di vari prodotti da forno fra cui anche la piadina, è stato rigettato. Il contenzioso era nato nel 2014 quando l’impresa aveva chiesto l’annullamento dell’atto della commissione europea che iscriveva la piadina romagnola nel registro dei prodotti a Indicazione geografica protetta. La domanda di registrazione della Igp era stata presentata nel 2011 dal Consorzio Piadina Romagnola a cui aveva fatto seguito la proposta di registrazione in Gazzetta Ufficiale, il 28 gennaio 2012. L’azienda modenese, interessata a poter continuare a produrre nel suo stabilimento ben oltre il confine romagnolo, aveva quindi fatto ricorso al Tar del Lazio vincendo. Secondo il tribunale amministrativo, infatti, la reputazione meritevole di tutela doveva essere riservata alla produzione artigianale, quella dei chioschi simbolo effettivo della Romagna, e non delle industrie. Ma appena qualche giorno dopo quella sentenza, la Commissione europea pubblicava comunque la domanda di registrazione della Igp avanzata dalle autorità italiane, indicando che tale pubblicazione conferiva il diritto di opposizione alla domanda medesima. Il Consiglio di Stato accolse l’operato della Commissione a maggio 2015, a scapito della stessa Crm che quindi non potendo più etichettare “Piadina romagnola” promosse subito dopo l’appello in sede di Unione europea. (…)