San Marino. Vicenda titoli: indispensabile chiarire le eventuali responsabilità, CSU

San Marino. Vicenda titoli: indispensabile chiarire le eventuali responsabilità, CSU

SAN MARINO La Csu interviene sulla vicenda titoli ed auspica la massima chiarezza.

Il risparmio previdenziale di migliaia di lavoratori va tutelato e difeso senza alcuna incertezza; deve essere fatta la massima chiarezza – a tutti i livelli – riguardo ai possibili rischi cui sono sottoposti i fondi pensionistici. È la richiesta che la CSU rivolge al Governo di fronte alle notizie stampa su una indagine avviata del Tribunale e relativa ad operazioni di acquisto di titoli da parte di ex dirigenti di Banca Centrale.
Nel mese di luglio 2017 CSdL e CDLS avevano sottoscritto un accordo con il Governo che metteva nero su bianco una serie di garanzie a tutela dei titoli di FONDISS, ovvero del risparmio previdenziale relativo al secondo pilastro di migliaia di lavoratori depositato presso Banca Centrale. Il Comitato Amministratore di FONDISS – a maggioranza – decise di lasciare depositate le disponibilità presso l’Istituto Centrale, non assegnandoli alle Banche sammarinesi, fino al 30 Giugno di quest’anno. Va precisato che i membri di nomina CSdL e CDLS espressero voto contrario in quanto chiesero esplicitamente di limitare la durata del deposito in Banca Centrale fino al 31 Dicembre 2017.
Le attuali e dettagliate notizie sull’apertura di una indagine attinente ad operazioni di acquisto di titoli da parte di dirigenti dello stesso istituto di credito, metterebbe in luce una gravissima catena di responsabilità che farebbe capo a una precisa cerchia di personaggi più dedita a coltivare i propri interessi che ad occuparsi di quelli della collettività. Vengono i brividi nel leggere l’ordinanza del Tribunale sull’”affare” titoli: sembra la trama di un romanzo, ma quanto emerge potrebbe essere la realtà.
Lascia esterrefatti la facilità con cui soggetti esterni alla Repubblica pare siano stati in grado di influenzare le Istituzioni e di perseguire i propri interessi. Accadimenti che già nell’agosto scorso avevano spinto la CSU a denunciare pubblicamente un preoccupante deficit di democrazia. Emerge ora dall’ordinanza del Tribunale un intreccio opaco e spregiudicato, con ramificazioni esterne al Paese, che solleva molti interrogativi. Eccoli nel dettaglio.

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