SAN MARINO. La Serenissima: “Pensieri di un tiratore a una persona che odia le armi”
Dalla redazione de “La Serenissima”
“Sono una semplice ragazza di 23 anni che a 16 anni ha deciso di intraprendere una carriera sportiva, che secondo alcuni è pericolosa, quasi disumana perché si usa un arma che provoca morte e distruzione (ma da qui in poi non si userà più il termine “arma” che verrà sostituito con “attrezzo sportivo”). Durante la prima lezione al poligono mi furono messi davanti due attrezzi di legno e ferro, il primo era una carabina e il secondo una pistola… Mi fu insegnato come caricarle e come mettermi in posizione ….
Ma la cosa che ricordo meglio di tutte sono le parole del allenatore che ci disse “Ragazzi e ragazze mai per nessuna ragione al mondo dovrete rivolgere il vostro attrezzo verso il pubblico o di lato e questo vale anche fuori dal poligono… Perché questo implicherebbe una vostra cattiva condotta e quindi verreste squalificati a vita, banditi dal poligono per non esserne mai riammessi “. Ora voi, persone che in questi attrezzi vedete morte e distruzione, ditemi questo insegnamento vi sembra adatto e sufficiente a dimostrarvi che chi va al poligono non potrà mai essere un terrorista sanguinario? È anche vero che oltre al tiro a segno o al tiro a volo c’è anche la caccia come sport che implica l’utilizzo delle armi… (…)
Non troverai mai un campione olimpico che ti allontani e che non ti parli… perché il nostro sport è composto da persone semplici che hanno un pensiero comune: fare del proprio meglio senza fare del male agli altri. Mentre mi sento di dire che negli altri sport se provi ad avvicinarti a un campione interviene la scorta e ti allontana anche con la forza. Concludo questo mio pensiero chiedendo alla gente che odia le armi di andare al poligono e farsi un viaggio in un mondo del tutto diverso da quello che pensano e imparare il vero rispetto verso il prossimo”…
Da una semplice Atleta che ama il proprio sport