San Marino. Adesso.sm torna sul caso Tonnini

San Marino. Adesso.sm torna sul caso Tonnini

Torniamo sul caso Elena Tonnini, convocata dal tribunale del Lussemburgo a seguito di una richiesta risarcitoria dell’azienda Advantage Financial di Francesco Confuorti, per riconfermare la nostra piena convinzione che le regole vigenti nella Repubblica di San Marino a tutela della libertà di espressione debbano essere difese in tutte le sedi e, come in questo caso, anche a livello internazionale.

 Su impulso dell’Ufficio di Presidenza, la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, con lo spirito di dare massima tutela all’indipendenza e alla sovranità delle Istituzioni sammarinesi, ha subito attivato le vie diplomatiche con il Lussemburgo per affermare in modo deciso l’insindacabilità delle funzioni del Consiglio Grande e Generale quale organo principe della vita democratica di San Marino.

 La maggioranza di Governo, nel pieno rispetto dell’ordine del giorno approvato all’unanimità nella seduta parlamentare del 28 gennaio 2018, ha condiviso che l’Avvocatura dello Stato venga attivata affinché acquisisca tutta la documentazione relativa al caso che coinvolge il Consigliere Elena Tonnini, compresa la citazione del tribunale lussemburghese e, sulla base dei documenti, indichi all’UdP la migliore soluzione per affermare i principi del nostro ordinamento che tutelano la libertà di espressione.

 E’ fermo intendimento di Adesso.sm far rispettare la sovranità delle istituzioni dello Stato ad ogni livello internazionale, affermando con decisione l’onorabilità ed il prestigio della nostra antica Repubblica quale eccellenza nel mondo in quanto a storia, cultura di libertà e di democrazia, oltre ad un percorso di ritrovato senso di responsabilità civile e  politica e di trasparenza che questa maggioranza si onora di avere fin dall’inizio intrapreso.

 E’ nello stesso tempo fermo intendimento di Adesso.sm creare con urgenza apposite regole che favoriscano la correttezza e l’etica politica affinché, nella massima e più ampia libertà di espressione politica e di idee, nell’aula Consigliare non sia possibile, coperti dall’insindacabilità, commettere reati quali la diffamazione e ogni forma di violenza a cui ultimamente la cittadinanza ha dovuto assistere, perché tutto questo reca grave nocumento a alla nostra storia e alla onorabilità della Repubblica.

 

 

           

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