A tu per tu con Davide Bertozzi, copywriter e direttore creativo

A tu per tu con Davide Bertozzi, copywriter e direttore creativo

Nel mondo professionale di oggi è di fondamentale importanza possedere un’identità ben precisa, da sviluppare attraverso la comunicazione, con idee e contenuti da promuovere. In questi giorni abbiamo incontrato Davide Bertozzi, copywriter e consulente aziendale, che ci ha spiegato l’importanza di questi fattori e raccontato la sua storia.

Ciao Davide, parlaci un po’ di te.

“Un po’ di me… dunque… a farla breve, ma proprio breve breve breve, sono un copywriter e direttore creativo freelance. Collaboro principalmente con agenzie pubblicitarie, studi grafici e web agency, ma ho anche una squadra di liberi professionisti che convoco di tanto in tanto in base alle necessità. Il lavoro in agenzia, otto ore al giorno e cinque giorni a settimana non fa per me. Ci ho provato, ma preferisco gestirmi da solo, mettermi alla prova e lavorare sul mio brand. Poi fra vent’anni ti saprò dire se ho fatto la scelta giusta…”

Spiegaci precisamente di cosa ti occupi e quali sono le attività professionali che svolgi.

“Mi occupo della comunicazione e dell’identità di aziende, prodotti e persone. Dalla progettazione del nome alla creazione di concept pubblicitari, fino alla scrittura di headline, payoff, storyboard e post sui social network.

Di solito descrivo il mio mestiere con l’esempio della “bottiglia di vino”: quando ne scegli una, o quando la confronti con un’altra, leggi il nome della cantina, il nome del vino, lo slogan (quando c’è), il testo descrittivo e le varie informazioni che trovi sull’etichetta. Se poi il vino ti piace o ti incuriosisce, succede che ti fai una navigata sul sito web o sui social network per saperne di più (o anche per comprarlo online, si sa mai). Ecco, più o meno, tutto quello che vedi e che leggi fa parte del mio lavoro. Quindi, per concludere, il mio mestiere consiste nel creare l’immaginario che serve a convincere qualcuno a comprare qualcosa”.

Sappiamo che collabori con 2 piloti del motomondiale, vale a dire Enea Bastianini e Mattia Pasini. Che tipo di esperienza è stare a stretto contatto con loro?

“I piloti ti fanno sentire incredibilmente vecchio e lento. Pensano e agiscono ad una velocità disarmante, e stare al loro passo, anche solo parlarci, non è semplice. Sono sempre qualche metro o qualche secondo avanti a te. Ma questo è normale, perché se così non fosse, non riuscirebbero a buttarsi in curva ai 200 km/h con il gomito che sfiora l’asfalto. La cosa pazzesca è che non riesci mai a prevedere quello che pensano o quello che stanno per combinare. Lo sport è bello perché imprevedibile, e questo ti dà la giusta carica di adrenalina per affrontare al massimo il lavoro. E a proposito di lavoro, ci tengo a precisare una cosa: non è tutto divertimento e spasso. Anzi… le ore sono tantissime e gli orari estremi. Durante i Gran Premi in Asia e Australia bisogna star svegli tutta la notte; e non una sola notte, ma ben tre: quella del venerdì, quella del sabato e ovviamente pure la domenica (e in Asia ci sono quattro gare quest’anno!). Insomma, i fusi orari sono micidiali. E poi si lavora sempre, anche quando non si corre, perché i tifosi, gli sponsor e i giornalisti si aspettano sempre qualcosa da un pilota. Da un post su Facebook ad una dichiarazione, da un hashtag ad una foto, da una maglietta ad una iniziativa, una evento, una storia da raccontare o un contenuto extra da condividere. Insomma, non ci si ferma proprio mai”.

Ti occupi anche di formazione. Chi sono i tuoi clienti e come ti approcci a loro?

“Negli ultimi due anni ho dedicato sempre più tempo alla formazione. È accaduto tutto in modo molto naturale, senza spingere con attività commerciali o pubblicitarie. Semplicemente, ho ricevuto sempre più richieste da parte di aziende in cui all’interno ci sono figure che scrivono di professione, come blogger, copywriter, giornalisti e social media manager. Piano piano ho preso sempre più confidenza con questa attività, e la fiducia acquisita mi ha permesso di affrontare con sicurezza ed entusiasmo le recenti edizioni del Web Marketing Festival e del Social Media Strategies. Questi due eventi mi hanno dato una visibilità enorme negli ultimi mesi e, soprattutto, mi hanno messo in contatto con università ed enti formativi niente male. Questo mi sprona a dedicare molto più tempo a questa attività, ma vediamo, non so ancora se e quanto spostare il mio posizionamento professionale”.

Venerdì 13 luglio al Rimini Innovation Square terrai un corso gratuito. Di cosa si parlerà?

“Sto ultimando le slide proprio in questi giorni. Parlerò di come scrivere testi che danno identità e che posizionano correttamente un’azienda, testi pensati per il pubblico che li leggerà e non per soddisfare l’ego di chi li scrive. Testi originali e precisi, privi di frasi fatte e luoghi comuni che, conti fatti, non raccontano mai granché. Mi concentrerò sulle tecniche e i trucchetti del mestiere che permettono di trovare le parole giuste per ogni situazione, da un sito web ad una banale email (che poi non è mai banale), senza dimenticare i social media e le campagne pubblicitarie”.

Come si svolge la tua giornata tipo?

“Bella domanda. In realtà una giornata tipo non ce l’ho. Il bello di fare il freelance è che la settimana non è mai monotona: alcuni giorni li passo in agenzia, in altri rimbalzo da un cliente all’altro, altri ancora li trascorro a casa nel mio studio-bunker, e poi ci sono quelli in cui vado a presentare progetti o a tenere corsi di formazione. Mi piace questa vita, ogni giorno è diverso dall’altro, o quasi, e questo è un buon antidoto contro la noia. E poi, se sei bravo a gestire gli impegni, ti rimane parecchio tempo libero. Mica poco…”

Ecco, cosa fai nel tempo libero? Hai delle passioni?

“Ne ho troppe!

La musica è sicuramente la prima. Canto in una band rock-metal, i Silver Lake, con cui abbiamo all’attivo due dischi, mentre il terzo è in cantiere.

Poi scrivo per passione, anche fuori dal lavoro la scrittura è sempre protagonista del mio tempo libero, e tra i tanti progetti in progress c’è anche un romanzo che spero di completare entro fine 2019. Spero…

E poi c’è lo sport, o meglio, la corsa. Ultimamente l’ho un po’ trascurata a causa di un infortunio e della voglia di ricominciare. Ma a breve riparto, promesso”.

 

Grazie Davide per l’intervista! Buona fortuna da parte della redazione di Libertas.sm

davidebertozzi.it

Linkedin Davide Bertozzi

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