San Marino. Il welfare dell’800. Gli “ospizi marini”

San Marino. Il welfare dell’800. Gli “ospizi marini”

SAN MARINO. Davide Pezzi, L’informazione di San Marino: Il welfare dell’800. Gli “ospizi marini”

Da decenni la Colonia Marina di Pinarella di Cervia ospita, nel periodo estivo, cittadini sammarinesi di ogni età. Non solo bambini ma, a seconda dei turni, nuclei familiari o anziani. La storia dei soggiorni al mare dei sammarinesi, però inizia molti anni fa, alla fine dell’800, e per motivi terapeutici e non certamente di svago. L’importanza delle terapie a base di sole e di mare era stata avvertita già da tempo in Repubblica. Nella seduta del 15 luglio 1872, i Capitani Reggenti propongono di stanziare £ 200 “a favore di quelle persone, che nella necessità di fare un corso di bagni marittimi, come risulta dai relativi attestati del medico, non si trovano avere i mezzi necessari”. (…)

Il 19 giugno 1876 in Consiglio viene esaminata l’istanza presentata da Clemente Giovannarini, il quale “malato gravemente da oltre 28 mesi, durante i quali ha dovuto alienare la casa e quant’altro possedeva di mobili”, domanda un sussidio di 250 lire “per poter tentare di riacquistare la salute con un corso di due mesi di bagni Marittimi”. Il Consiglio approva di corrispondere solo £. 100 per il primo mese di cura, “riservandosi di risolvere in seguito pel proseguimento dei medesimi quello che crederà opportuno”. (…)

La svolta si ha nel 1899, quando su iniziativa dell’avv. Torquato Carlo Giannini, nasce l’istituzione denominata “Ospizi Marini”, realizzata da un Comitato, del quale fanno parte anche alcuni Sanitari operanti in Repubblica, che ha lo scopo di raccogliere offerte e organizzare spettacoli di beneficenza e lotterie per costituire un fondo per poter inviare al mare, nei mesi estivi, alcuni bambini poveri, scrofolosi, linfatici e anemici. I primi fondi sono raccolti con una grande Lotteria e con una Accademia vocale e strumentale diretta nientemeno che dal M° Mascagni. (…)

Fino al 1926 la Colonia ospitante è quella di San Benedetto del Tronto, dove la Croce Rossa Italiana mantiene a sue spese 15 dei 20 sammarinesi. Dopo la sua chiusura i piccoli vengono portati all’Ospizio Giuseppe Barellai di Marebello di Rimini. Gli Ospizi Marini, riconosciuti dal Governo come Ente morale autonomo, regolano le ammissioni alla cura marina dei bambini dai 5 ai 12 anni, gratuite per i poveri, i cittadini e i naturalizzati e a pagamento per i non sammarinesi. (…)

Riportiamo parte di un articolo apparso nel 1930 su “Il Popolo Sammarinese”, organo di stampa del Partito Fascista Sammarinese. “Martedì scorso alle ore 9 sono partiti per conto di questo Comitato degli Ospizi Marini i bambini bisognosi di cura marina, ospitati nella Colonia Adriatica, presso Riccione, ove rimarranno per un intero mese. (…) La magnifica istituzione alla quale oggi è stato dato un maggiore impulso per la tenace volontà dell’attuale Presidente comm. Gino Gozi (…) ha voluto che il numero dei bambini bisognosi della cura marina da inviarsi quest’anno al mare, non fosse inferiore a quello degli anni precedenti, nonostante che dalla Croce Rossa sia venuto meno il solito contributo annuale pel mantenimento di quindici bambini, pel fatto che tutti i fondi stanziati per le cure marine sono stati riservati per l’invio di bambini figli di tubercolotici”. (fonti: M.A. Bonelli / A. Morri)

 

 

 

 

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