Rimini. Lettera aperta dell’Arcigay al vescovo. «Nessuna esigenza speciale di delicatezza»

Rimini. Lettera aperta dell’Arcigay al vescovo. «Nessuna esigenza speciale di delicatezza»

RIMINI. Corriere di Romagna: Lettera aperta dell’Arcigay al vescovo. «Nessuna esigenza speciale di delicatezza»

«È apprezzabile lo spirito caritatevole che muove le sue parole ma mi corre l’obbligo di affermare che le persone Lgbt non hanno alcuna esigenza speciale di accompagnamento né di delicatezza». Il presidente dell’Arcigay di Rimini Marco Tonti ha scritto una lettera aperta in risposta all’intervista rilasciata al settimanale della Diocesi “Il ponte”da parte del vescovo di Rimini. Il rappresentante dell’associazione omosessuale apre al dialogo con il pastore della chiesa riminese, apprezzando l’interessamento alle tematiche care all’Arcigay da parte del vescovo, mettendo però in chiaro che gli omosessuali sono persone come le altre e che dunque indugiare sulla necessità di«delicatezza» appare decisamente fuori luogo.

Gay e credenti

(…) Come Lambiasi ha affermato «è necessario il reciproco rispetto e una solida identità per potere aprire un confronto veritiero; solo grazie alla chiarezza è possibile stabilire dialoghi, e le sue parole possiedono questa rara qualità». (…)

Nessuna riparazione

«Nel suo sconfessare, insieme a un recente articolo di Avvenire, la cosiddetta “processione di riparazione” – e con essa presumo anche i suoi fiancheggiatori del Partito della Famiglia e di Forza nuova – lei afferma che le persone omosessuali devono essere “accompagnate” e trattate con delicatezza.

E’ apprezzabile lo spirito caritatevole che muove le sue parole ma mi corre l’obbligo di affermare che le persone Lgbt non hanno alcuna esigenza speciale di accompagnamento né di delicatezza. (…)

L’importanza dei pride

(…) «L’escludere abiti formali è un simbolo del rifiuto della convenzione sociale che ci vorrebbe assimilati e mimetizzati, il travestirsi è figurazione esuberante del reclamare visibilità per ogni identità, il cantare insieme e il ballare pieni di colore rappresentano la gioia e la fratellanza che questa libertà procura. I Pride sono partecipati da persone di ogni tipo, dalla cattolica osservante alla coppia monogamica, dal single eterosessuale al libertino, e l’unica “ideologia”che propugniamo è quella della libertà di ognuno di vivere la propria vita nel modo più ricco e felice possibile».

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