Rimini. Lolli, assolti in appello i finanzieri Erano accusati di corruzione

Rimini. Lolli, assolti in appello i finanzieri Erano accusati di corruzione

Andrea Rossini. Corriere Romagna: Lolli, assolti in appello i finanzieri Erano accusati di corruzione / Confermata la pena di tre anni al commercialista. L’ex patron di Rimini Yacht è ancora in cella in Libia.

RIMINI. Giulio Lolli, l’ex patron di Rimini yacht, detenuto nelle prigioni libiche, patteggiò per interposta persona a Bologna la pena di quattro anni e quattro mesi di reclusione «per aver corrotto i finanzieri incaricati di una verifica fiscale sulla sua azienda riminese, poi andata fallita». Un accordo, “a distanza”, agevolato dall’invio di una lettera confessoria inviata dallo stesso Lolli in cui sosteneva di aver pagato 260mila euro (rispetto ai 300mila concordati) per “ammorbidire ” la verifica. I soldi erano stati dirottati sui conti di quello che a suo dire era l’intermediario: un ex generale della finanza, morto suicida all’avvio dell’inchiesta. Ieri però, ribaltando il verdetto di primo grado, la Corte di appello di Bologna (presidente Orazio Pescatore) ha assolto per non aver commesso il fatto gli altri militari coinvolti nella vicenda: il tenente colonnello Enzo Di Giovanni e i sottufficiali Luigi Giannetti e Felice Curcio e ha dichiarato prescritto il reato per il tenente colonnello Massimiliano Parpiglia. Parpiglia e Digiovanni erano stati condannati a Bologna rispettivamente a cinque e a quattro anni, mentre Giannetti e Curcio a tre anni. I giudici inoltre hanno inviato gli atti alla procura militare per l’ipotesi di collusione, dichiarando il difetto di giurisdizione. (…)

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