Rimini. Paolo Panerai al Club Nautico: “Undici milioni di container sulle navi in Adriatico”

Rimini. Paolo Panerai al Club Nautico: “Undici milioni di container sulle navi in Adriatico”

RIMINI. Riceviamo e pubblichiamo un comunicato sulla visita di Paolo Panerai al Club Nautico di Rimini.

[c.s.] Undici milioni di container da e per la Cina si muoveranno lungo la rotta della Via della Seta che solca l’Adriatico. E’ questo l’immenso volume dei traffici commerciali di cui ha parlato ieri sera al Club Nautico Paolo Panerai, Ceo ed Editor in Chief di Class Editori Spa, intervistato da Roberto Venturini, agronomo, giornalista e consigliere alle attività culturali del Club, nella prima delle serate che ha aperto la lunga stagione culturale 2018-2019.

Procede inarrestabile il grande progetto cinese di ridare vita all’antichissima via che congiunse prima l’Impero Romano, poi Venezia e oggi l’Europa intera, portando con sé cinque trilioni di dollari di investimenti di cui uno destinato proprio all’Adriatico, che si insinua così profondamente nel cuore del Vecchio Continente. Questo, ha spiegato Panerai, l’obiettivo che Pechino persegue caparbiamente: fare arrivare le navi il più vicino possibile alle grandi vie di comunicazione terrestri, perché i costi del trasporto marittimo sono quattro o cinque volte inferiori a quelli via terra.

Sull’approdo nel Tirreno non ci sono dubbi: sarà certamente Genova, ma in Adriatico sono ancora tre i porti in lizza: Trieste, Venezia e Ravenna. Chi la spunterà? Probabilmente nessuno poiché la soluzione ideale potrebbe consistere nella reciproca collaborazione. Trieste, ha detto Paolo Panerai, grazie alla profondità dei suoi fondali, è avvantaggiata per ricevere le grandi portacontainer ma la città friulana non dispone degli adeguati spazi di retroporto che ha invece Ravenna, che potrebbe a sua volta ricevere altre navi anche per un trasporto di smistamento, potendo mettere sul piatto della bilancia anche i collegamenti ferroviari e autostradali di cui dispone. Nel gioco a tre potrebbero entrare anche i porti croati, con Fiume in testa.

La Cina guarda dunque con estremo interesse all’Italia, attratta anche dalla grande storia di cui è depositaria: prima i romani, che con le grandi vie consolari, due delle quali hanno a Rimini il termine e l’origine, hanno segnato una tappa epocale nei trasporti; poi Venezia, con i suoi secolari commerci con l’impero cinese e l’oriente.

Per le imprese romagnole si profilano dunque importanti opportunità economiche. La Via della Seta moderna è “un grande piano di sviluppo”, ha detto Paolo Panerai, in cui la parola chiave è “cooperazione”: questo chiedono i cinesi e questo devono mettere a disposizione gli europei.

Come tutti i confini mondiali, anche quelli dell’Adriatico si sono allargati e tra i mezzi più potenti per dilatare gli spazi c’è l’informatica. Al Club Nautico, dove ad ascoltarlo erano presenti anche rappresentanti della Repubblica di San Marino e del mondo bancario riminese, Paolo Panerai ha presentato anche la versione italiana della piattaforma Xinhua Silk Road, frutto dell’accordo sottoscritto nei giorni scorsi a Shangai dal Ceo di Class Editori con il China Economic Information Service (Ceis) di Xhinhua News Agency, il principale gruppo multimediale cinese. La piattaforma Xinhua Silk Road fornirà servizi a tutto tondo che soddisfino le esigenze specifiche delle imprese cinesi e italiane per beneficiare del più grande piano di cooperazione crescita economica che sia mai stato concepito.

Sulle opportunità del porto di Ravenna e della costa romagnola si parlerà ancora al Club Nautico il 4 febbraio 2019, quando interverrà il presidente dell’autorità portuale Daniele Rossi.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy