Il messaggio del Vescovo Turazzi alla Diocesi di San Marino-Montefeltro

Il messaggio del Vescovo Turazzi alla Diocesi di San Marino-Montefeltro

Riceviamo e pubblichiamo il testo del messaggio che S. E. Mons. Andrea Turazzi ha indirizzato a tutti i diocesani in occasione del prosssimo Santo Natale e nuovo Anno

[c.s.] Perché un messaggio a Natale?

Solo per una consuetudine?

Il messaggio vuole esprimere ad alta voce un desiderio, anzi un sogno, e quando in tanti sogniamo insieme, si dice che quel sogno diventi realtà.

Ma il Natale è in se stesso messaggio: parla da solo, si impone al mondo e nel cuore, sonoro e delicato, domestico e politico, cristiano ed universale.

Ecco il messaggio: quando nasce un bambino è il mondo che rinasce e respira con lui per la prima volta. C’è una parola che sostiene la speranza dell’umanità: «Ci è nato un bambino». Ogni nascita è una tregua: un nuovo sguardo sul mondo, ahimè, spesso in lotta.

Da sempre gli uomini indagano sul mistero che li avvolge. La scienza ha aperto orizzonti, squarci sull’infinito. Già gli antichi si chiedevano chi avesse fatto il cielo, il sole e la luna. Gli Egizi si domandavano che cosa ci aspettasse dopo la morte. I Babilonesi studiavano le stelle (sono diventati i primi astronomi) e che dire dei filosofi dell’antica Grecia?

La storia dell’umanità scorre parallela alla storia delle domande che l’uomo si fa a proposito di Dio: una ricerca infinita sino al grande colpo di scena. Dio, forse stanco di essere studiato come un libro, risponde a secoli e secoli di congetture. E la sua risposta non è fatta di parole, ma di un volto, il volto di un bambino!

«Quando i saggi sono al fondo della loro saggezza, gli conviene ascoltare i bambini» (Georges Bernanos).

L’umanità ha bisogno di incontrare Dio: un Dio così, che non fa paura. Lo contempliamo e ci disarma. Nel Bambino di Betlemme, Gesù, Figlio di Dio, vediamo l’infanzia da proteggere, la giovane famiglia sulla strada, l’annuncio della gioia che viene da dentro.

Sì, quel Bambino sta dalla parte della vita che nasce; di tutto si priva ma non di una famiglia. Ci sfida ad osare la gioia: c’è più gioia a dare che a ricevere!

Propongo una sosta prolungata davanti al presepio. Pur essendo indispensabili le scelte di una buona politica, il mondo più giusto e più ospitale che tutti sogniamo dipende da ciascuno di noi.

Buon Natale!

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