Il quotidiano La Repubblica ha evidenziato come all’imprenditore vitivinicolo di Faenza, in provincia di Ravenna, Vincenzo Secondo Melandri, nell’ambito di indagini della Dia, sia partito il “sequestro di compendi aziendali e partecipazioni societarie, di 185 beni immobili (nelle province di Ravenna, Forlì e Brescia) costituiti da fabbricati e terreni, di beni mobili registrati (tra cui 4 auto d’epoca), di diponibilità finanziarie depositate in Italia e nella Repubblica di San Marino per un valore complessivo stimato prudenzialmente in oltre 50 milioni di euro”.
Il quotidiano ricorda che “Melandri nel 2012 è stato coinvolto nell’operazione ‘Baccus’ della Dda di Bari. Vicenda per al quale la Corte d’Appello ha emesso nei suoi confronti una condanna a 4 anni di reclusione per reati associativi finalizzati alla truffa aggravata ed ai reati fiscali.
Nel dicembre del 2017 l’imprenditore è stato invece arrestato dalla Dia di Bologna nell’ambito dell’operazione Malavigna, poiché ritenuto referente di un gruppo criminale specializzato nel riciclaggio di ingenti capitali di provenienza illecita e nelle frodi fiscali, perpetrate mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti”.