“La più lunga e drammatica crisi economica e sociale nella storia del capitalismo, esclusa quella del 1929, ha messo in ginocchio l’intera classe media e gettato nella povertà e nell’indigenza le classi popolari meno abbienti in tutte le economie occidentali, compresa quella sammarinese”.
Esordisce così il comunicato del Movimento Ideali Socialisti che aggiunge: “Una crisi scatenata e alimentata dalle élite politico-finanziarie egemoni in Europa, pronte a tutto per un mercato unico deregolamentato. Siamo, pertanto, nel bel mezzo del conflitto tra capitale e lavoro; la lotta di classe esiste, ed è ben lontana dall’essere risolta.
Il processo di globalizzazione e finanziarizzazione dell’economia, infatti, unitamente alle politiche di indebitamento pubblico e privato regolate dalle organizzazioni sovranazionali (Fmi, Banca mondiale, ecc.), alimentano e moltiplicano a dismisura disuguaglianze ed ingiustizie, fattori di un ulteriore aggravamento dell’attuale situazione di stagnazione economica.
In questo contesto San Marino ha usufruito dell’effetto trainante del settore manifatturiero, senza godere, tuttavia, di una sua effettiva “esplosione”, per effetto di una delocalizzazione selvaggia vissuta nella vicina Italia, nostro primario partner commerciale”.
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