Consiglio Grande e Generale, resoconto

Consiglio Grande e Generale, resoconto

 COMUNICATO STAMPA

 CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 17- 26 APRILE

 -MERCOLEDI’ 17 APRILE-

             

            L’indagine sulla consulenza dell’on. Sandro Gozi in Banca centrale è, come prevedibile, il tasto più battuto in comma comunicazioni, nel corso della prima giornata di lavori del Consiglio grande e generale di Aprile. Sul tema non interviene la maggioranza, ma tante le critiche e i dubbi sollevati dall’opposizione che accusa in particolare l’ex Segretario alle Finanze, Simone Celli, e il Segretario agli Affari esteri, Nicola Renzi, di avere avuto un ruolo determinante in tale nomina- di cui si sottolinea la natura politica più che tecnica- o per lo meno, di non poter esserne all’oscuro. E le critiche si estendono poi in generale alla politica estera condotta dal Segretario Renzi, a cui si chiedono riferimenti, chiarimenti, e in definitiva risposte, rispetto alle relazioni intrecciate con Paesi quali Federazione Russa, Cina, Emirati Arabi, in parallelo al negoziato in corso con l’Ue.  Altra questione sollevata, il problema-targhe nei rapporti con l’Italia che ad oggi non ha trovato soluzione. 

            Finito sotto la lente dell’opposizione, il Segretario Renzi replica su ogni punto: conferma che il primo obiettivo perseguito in politica estera è l’accordo di associazione con l’Unione europea. Sulla questione targhe ribadisce l’impegno di sensibilizzazione nei confronti della controparte italiana: “Sono fiducioso- rassicura- che a breve si potrà arrivare a una soluzione”. Sull’intensificazione delle relazioni con altri paesi chiede all’Aula: “I tre rapporti- con Ue, Italia, altri Paesi- devono essere conflittuali tra loro? Assolutamente no e non lo sono”. E citando il recente accordo dell’Italia con la Cina:“Guardate- osserva- quanti paesi Ue intrattengono rapporti con altri Paesi”. Infine, affronta il caso Bcsm: “La consulenza a Gozi è stata data da Banca centrale”, puntualizza, rivelando che si erano anche avuti contatti anche per una collaborazione diretta  con il governo sammarinese che però “non si sono concretizzati”. Quindi sottolinea la stima da sempre riposta nei confronti dell’ex sottosegretario alla presidenza del consiglio e chiarisce che al governo non spetta fare valutazioni “sull’opportunità o meno di questa consulenza e sulla bontà o meno del lavoro svolto”. A preoccupare il Segretario sono le letture politiche date alla vicenda:  “Noi dobbiamo difendere prima di tutto l’onorabilità del nostro Paese- manda a dire all’Aula- Cerchiamo tutti quanti di difendere il nostro paese da rappresentazioni distorte che trovano ispirazione non solo all’interno del nostro Paese”.

Il dibattito in comma comunicazioni proseguirà nella giornata di domani. 

 

Di seguito un estratto degli interventi odierni.

Comma 2.  Comunicazioni Pasquale Valentini, Pdcs Ringrazio la Reggenza per l’intervento iniziale e il richiamo a fare in modo che si comprenda che il Paese ha bisogno che prevalga l’interesse per il bene comune. E’ un richiamo mai scontato e va di pari passo il senso accalorato della Reggenza e l’atteggiamento che quest’Aula, in particolare il governo, continuano ad avere nei confronti dei nostri lavori. Questo richiamo della Reggenza fa vedere in quale contraddizione ci muoviamo in questo momento, mi riferisco al tema del diritto e della giustizia. Non sono temi secondari rispetto a quellieconomici. Ci stiamo dimenticando che il nostro mandato parlamentare è personale, fare in modo che funzionino diritto e giustizia è un mandato personale dato dai cittadini. Sono quindi sorpreso che ogni volta aggiungiamo forzature, per cui affrontare le questioni è sempre più difficile. Mi riferisco all’ultima commissione Giustizia. Non ne faccio parte, posso parlare di quello che è trapelato nelle comunicazioni più o meno uffciali che ci sono state. Non riesco a capire perché di fronte a un ricorso sulla legittimità costituzionale della legge, sulla cui base sono stati attribuiti poteri al dirigente del tribunale, si è voluto a tutti i costi procedere alla sua audizione, senza aspettare che il Collegio Garante potesse esprimersi. Spiegatemi perché una vicenda del genere è una perdita di tempo. Se c’è un ricorso che il Collegio garante ha riconosciuto ammissibile, è giusto procedere come se quel ricorso non ci fosse? Oggi se dicesse che non è legittima quella legge che ha attribuito determinati poteri, come si torna indietro? Ormai si è andati oltre e lo stesso Collegio garante è messo in estrema difficoltà. Non so se si capisce la gravità delle conseguenze di questo atteggiamento, il suo perdurare.             Sulla vicenda della consulenza dell’on. Gozi: non voglio entrare nel merito, c’è la magistratura, c’è un’indagine, se quella consuenza è reale o no, vedremo. Ma una domanda mi permetto di farla. Non posso immaginare che quella consulenza nasca in Bcsm, sarebbe un abominio. Un organismo asettico fa una consulenza a un politico in carriera di un altro Paese. Se la consulenza è arrivata, deve avere origine politiche.  All’inizio del negoziato Ue, dopo lunghe discussioni, abbiamo infatti evitato che nei comitati di trattativa vi fossero politici, sarebbe stato un boomerang. Guardate infatti ora in che marasma ci ha tirati. All’Italia e all’Europa non interessa la nostra Banca Centrale, ma vedere come San Marino si è mosso in questa vicenda. Davide Forcellini, Rete Comunico un importate risultato della nostra università, un progetto di ricerca di ingegneria civileè statoselezionato dalla “Seismology and earthquake engineering research infrastructure alliance for Europe”, entrante nel programa Horizon 2020, finanziato dalla Commissione europea. Il progetto mi auguro sia il primo di una lunga serie di progetti in cui la nostra università è stata coinvolta. Al centro dello studio, una serie di test orientati e indagare le conseguenze delle piene dei fiumi sui ponti. Il progetto coinvolge docenti da atenei marchigiani, inglesi… è un progetto importante per dare lustro all’esterno della nostra università. Purtroppo la nostra università in modo indipendente non può partecipare a questi bandi europei, è una grave pecca, anche se ha tutti i requisiti non solo per essere semplicemente coinvolta, ma per poter diventare protagonista in prima battuta di questi progetti di ricerca. Purtroppo al momento la nostra università non ha quella autonomia necessaria. Per le docenze, per esempio, si deve sempre appoggiare ad atenei italiani, che la relegano a ruolo di cenerentola, malgrado gli stanziamenti al bilancio gravino sulla cittadinanza sammarinese. Cosa vogliamo per la nostra università? Vogliamo solo dire che esista? Una riflessione politica su questo sarebbe necessaria.             I limiti della nostra università sono anche quelli di altri istituti sammarinesi che nascono da un contesto politico inadeguato al suo ruolo. Da una parte quindi c’è inadeguatezza politica, dall’altra la presenza di forze esterne che riescono a prendere il sopravvento e sfruttano il nostro Paese senza lasciare valore aggiunto. Sto parlando della gestione mercenaria e straniera dei nostri centri nevralgici del paesi, della gestione parassita che si è diffusa in troppi ambiti del nostro Paese. Tornando all’università, in realtà questo progetto dà una luce di speranza per il futuro, anche se la nostra università al momento attuale è una università italiana a San Marino e non una università sammarinese. Non cè infatti volontà dei docenti stranieri di creare un corpus di docenti sammariensi. Anche se grava economicamente sui sammarinesi, essa è solo un piccolo feudo di baroni e baronetti che in Italia non hannno trovato la loro corte e a San Marino hanno invece trovato l’america. Sul tema dell’indipendenza della nostra università non vedo miglioramenti. Ci vorrebbe una visione di sistema anche in questo ambito. Eva Guidi, Sds Finanze Su richiesta di colleghi e consiglieri, intervengo per un breve resoconto sulla recente partecipazione a Washington agli Spring Meetings, cui può seguire uno specifico comma sul Fmi nel Consiglio di maggio. Sono rientrata da poco, mi limiterò a un breve riferimento, per rimandare a successivi approfondimenti, se si riterrà necessario, vista anche la pubblicazione recente del report definitivo su San Marino. La delegaizone sammarinese dall’11 al 15 aprile scorso si è quindi recata agli Spring Meetings di Banca mondiale a Washington. La delegazione ha avuto la possibilità di incontrare gli esperti del Fmi di varie divisioni, il consueto team dell’articolo 4, il direttore e il vice direttoredel dipartiemento Europa e Fiscale. Con il team “Articolo 4” si  avuta la possibilità di fare un aggiornamento su alcune tematiche, in particolare in riferimento alla sostenibiltà del bilancio pubblico e sulle riforme strutturali in corso- pensioni e Iva- sulle criticità del sistema finanziario, tra cui la situazione di Cassa di Rispamrio e l’amministrazione straordinaria del Cis. La missione di gennaio aveva lasciato una prima parte di report, sul rapporto definitivo tutti quanti gli approfondimenti ritengo si possano fare nel prossimo Consiglio. Concludo dicendo che durante la missione c’è stata la possiiblità di fare approfondimenti tecnici in varie materie. Auspico un confronto più approfondito in uno dei prossimi Consigli. Denise Bronzetti, Ps Non è mia intenzione entrare nel merito delle vicende giudiziarie, avremo modo di farlo in regime di segretezza in Commissione Giustizia. Ciò non toglie che le situazioni che vengono evidenziate devono suonare come un campanello di allarme. Credo sia doveroso, come da parte dei membri dell’opposizione è stato richiesto più volte, un riferimento in Commissione Esteri sulla politica estera che il Sds Renzi sta portando avanti. Nulla ci è dato sapere, nulla ci è stato riferito. Continuiamo ad assistere a dichiarazioni a mezzo stampa rispetto riferimenti sulla politica estera non ancora avvenuti. Spiace come la commissione Affari esteri non si riunisca a cadenza mensile, ma solo ogni volta che si alza la pressione da parte dei membri di opposizione. E in una delle ultime commissione, di fronte una richiesta di residenza di cittadini russi, si è chiesto al Segretario di lluminarci sugli interessi di questi cittadini verso nostra Repubblica. Onestamente ci siamo presi anche dei razzisti a fronte di ciò, ma non siamo stati rassicurati. La politica estera nell’ultimo anno si è mossa in modo confusionario, abbiamo assistito a richieste, a volte smentite, a volte no, di sostegno economico all’Fmi, a confronti con la delegazione del Fmi di un solo membro di maggioranza. Cosa è stata, una risposta maldestra per dire in maniera più o meno esplicita che abbiamo cambiato idea? Che stiamo rivolgendoci altrove, ad altri Paesi? Forse sì, vista la presenza del ministro degli esteri russi qua a San Marino. Proprio nel giorno in cui il ministro russo saliva in visita a San Marino, i membri della commissione esteri hanno incontrato i membri della commissione europea e ci è stato chiesto senso di quella visita. Credo che a rispondere avrebbe dovuto essere il Sds Esteri, ma si è tolto da una situazione imbarazzante. Si definisce un quadro inquietate: vengono alla luce rapporti datati, non si girano gli Stati del mondo per vendersi al migliore offerente, dobbiamo apprendere dalla stampa per sapere che il Segretario agli eEsteri ha contattato ministro maltese per sapere chi può esserci utile nei rapporti con l’Ue? E’ una politica estera da dilettanti allo sbaraglio che espone la Repubblica a rischi enormi. E non ci basta collega Morganti il suo Odg di allora che ci avvicinava per legami non meglio precisati di amicizia alla Duma. Lei è stato ‘previdente’ rispetto a una strada che qualcuno evidentemente aveva già tracciato. E venivate a dirci qua che i rapporti con l’Fmi erano sereni, poi sono stati buttati all’ortiche, e al contempo stiamo portando avanti negoziato un Ue. Cosa facciamo allora, diciamo che adesso non ci interessa perché siamo a posto con i russi, gli arabi e i cinesi? Ci spiegate dove volete portare questa benedetta Repubblica di san Marino che non ce la fa più? E’ il momento di condividere una politica estera che è determinante per un piccolo Stato che non ha risorse proprie. E voi la usate solo a vostro piacimento per far entrare nelle casse dello stato 300 mln di euro subito, se no siamo costretti a dichiarare il fallimento? Federico Pedini Amati, Mdsi Ho ascoltato il riferimento del Sds Guidi sugli Spring Meetings. Allora si è parlato di sostegno finanziario a San Marino o non se ne è parlato? C’è necessità impellente di eventuali aiuti economici, ma non si capisce chi vogliamo approcciare per questa richiesta, c’è chi parla di Fmi, chi di Giappone, chi di Paesi arabi..ad oggi non sappiamo se riusciremo a far quadrare il bilancio dell’anno in corso, la liquidità dello Stato non riesce più a sostenere la drammatica gestione di questi due anni di governo. Cassa di risparmio è stata ancora una volta aiutata dal governo, e c’è una previsione di perdita su Cassa che dovrà risanare lo Stato, c’è il caso Cis che non si sa come andrà a finire, una serie di situazioni che preoccupano tutti i cittadini. Ma la preoccupazione primaria di questo govenro è garantire gli stipendi pubblici, il proprio bacino elettorale. Chiaro che dobbiamo pagare gli stipendi, ma la preoccupaizone è il rilancio dell’economia del Paese. Avevo fatto i complimeti al Sds Renzi per la visita del ministro russo, ma vorrei sapere se questo aiuto economico arriva dalla Russia, come lo vorrei sapere se arrivasse dagli Emirati arabi o dal Giappone.

Sulla consulenza a Sandro Gozi: di chi era l’amico, se non di Simone Celli? A chi si riferiva quando è venuto qui a dire che a un illustro politico itlaiano aveva chiesto un nome per Banca centrale? Noi subito abbiamo pensato a Gozi. Il primo che ci ha presentato Sandro Gozi in Repubblica è stato Simone Celli e anche Nicola Renzi sostenne il rapporto politico con l’On Sandro Gozi. E qui pensate che noi crediamo che Renzi non sapesse niente della consulenza all’ex Sottosegretario Gozi e così che il governo fosse all’oscuro della consulenza per 120 mila euro da Bcsm su cui noi avevamo chiesto lumi. Peccato che quella consulenza prevedeva la gestione per San Marino del percorso verso l’Ue, lo stesso che sta gestendo il Sds Renzi, ma un rapporto politico di quel tipo si può anche scaricare in mezzo minuto. Perchè ad un certo momento, quando venne fatto un incontro con il ministro Moavero, gli venne consigliato di non mantenere certi rapporti con il governo precedente. I veri responsabili della consulenza con l’ex sottosegretario alla presidenza del consiglio Gozi sono Celli e Renzi e non sono citati in nessuna inchiesta. E’ normale? Siete al limite della legalità come maggioranza e governo, muoversi in questa maniera significa muoversi in un’area grigia, dove fate finta di non sapere e non vi assumete le responsabilità. Prendete i bagagli e andate tutti a casa. 

Vanessa d’Ambrosio, Ssd Intervengo per relazionare sulla trasferta della delegazione parlamentare sammarinese al Consiglio d’Europa formata dalla sottoscritta e dai consiglieri Margo Gatti e Marco Nicolini. Abbiamo avuto occasione di incontrare i due candidati a consiglio d’Europa, profili di alto livello. La plenaria ha votato favorevolmente una risoluzione sull’introduzione all’ordine del giorno di un dibattito di urgenza sul ruolo e la missione dell’assemblea parlamentare sulle principali sfide per il futuro. Il lavoro sulla risoluzione è stato veramente imponente, con un impegno trasversale tra i gruppi politici, fatta eccezione dei gruppi conservatori e di diversi parlamentari, ucraini in particolare, che hanno invece fatto in tutti i modi per ostacolare il documento. Perché questa risoluzione è così importante? Perché sicuramente è un primo passo verso una possibile soluzione con la federazione russa, ma soprattutto è il documento che pone le basi per una maggiore e migliore collaborazione tra l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, il comitato dei ministri e il Consiglio dei poteri locali. Questa collaborazione è tanto più importante alla luce di ciò che è di ciò che è accaduto negli ultimi anni con la Federazione russa e per evitare che situazioni analoghe si possano ripetere.  La risoluzione è stata votata dopo un dibattito molto articolato con 108 voti favorevoli e 37 contrari 12 astenuti, la stessa sarà portata all’attenzione del comitato di ministri che si riunirà ad Helsinki.             Altro dibatitto quello sull’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni unite. L’Agenda 2030 rappresenta una sfida, quella di pensare, oltre al modello economico di sviluppo che conosciamo,  a uno sviluppo che sia davvero sostenibile e quella sostenibilità si traduce con cura, ricerca, uso della tecnologia, attenzione per l’ambiente. L’Assemblea ha anche affrontato il tema vdelle iolenze sessuali e del sessismo nei parlamenti locali, si è votata infine una risoluzione sulle responsabilità politiche nel contrastare l’hate speech nello sport. Marianna Bucci, Rete Con tutti i riconoscimeti ottenuti dal Paese sul fronte della trasparenza e i passi avanti di cui si vantano i governi, come abbiamo fatto a mettere Bcsm, il coordimamento di vigilanza in particolare, nelle mani di un gruppo di criminali? Conseguenza di nomine del precedente e del nuovo governo. Mettere Savorelli e Siotto nel coordinamento di vigilanza di Bcsm è come mettere la volpe a guardia del pollaio. Giusto fare il percorso verso trasparenza, ma lo si deve fare con cognizione di causa. Dimostrando sul campo di voler lavorare per un sistema economico pulito. E invece facciamo un decreto su bitcoin e blockchain, creando dal nulla uno strumento che di fatto agevola l’anonimato. E’ lo strumento per continuare a garantire quell’anominato che le banche non possono più garantire. In un Paese come il nostro, dove gruppi di criminali si inflistrano in ogni dove, e si finge di non vederli, un paese dove chi segnala abusi viene punito, ecco la blockhain rischia di diventare qualcosa di pericoloso. Marco Podeschi, Sds Cultura Esprimo la vicinanza di San Marino al popolo francesce a seguito dell’episodio dell’incendio di Notre Dame. Qualcuno ha fatto ragionamenti sulla politica estera, si è chiesto dove stiamo andando… credo sia evidente e ineluttabile che San Marino giunga ad un accordo di associazione con l’Unione europea. Altro elemento è che non è che mentre si negozia un accordo di questo tipo, allora i rapporti con gli altri Paesi cessano. I Paesi moderni hanno anche relazioni di tipo culturale con altri Paesi. Sono decenni che San Marino, per esempio, ha rapporti anche culturali con la Repubblica popolare cinese. Con la Russia credo ci siano relazioni che non derivino dagli ultimi due anni. Se in questo momento avere rapporti con altri Stati è un problema e si chiede, ‘cosa state facendo, chiedete finanziamenti’,’ allora ci limitiamo da soli. Poi c’è chi lamenta che abbiamo una micro università bonsai, un’università dei poveri, emanazione delle università italiane… è come se pensiamo cche la nostra nazionale di calcio possa andare a giocare la finale dei campionati del mondo. Sull’università: ho chiesto al Rettore di fare un’audizione un po’ di tempo fa e che relazioni sulla sua attività. Quando si parla di ‘baroni e baronetti che hanno trovato l’america a San Marino’, vorrei invece ricordare che c’è stata una legge portata avanti nella scorsa legislatura che ha cambiato lo status con cui si sta portando avanti la gestione della nostra università. Ricordo poi che l’ateneo ha una vita recente, e quando si dice che non abbiamo docenti sammarinesi, allora la stessa cosa vale per Banca centrale. L’idea è si avere un’autonomia dell’univerità e avere sinergia con le altre istituzioni del paese, altro elemento, come relazionarsi con l’Italia. Oggi l’università deve ragionare e confrontarsi con ‘Italia, da cui proviene gran parte del nostro personale docente, così come deve relazionarsi con l’Ue e altri Stati. Questo non vuol dire essere dipendenti ed essere una univesità di serie B. Noi apparteniamo a distretto universitario importante, è opportuno avere un confronto. Mirco Tomassoni, Ssd La delegazione sammarinese del gruppo interparlamentare, composta dal sottoscritto, dai consiglieri Mariella Mularoni e Marica Montemaggi, ha preso parte a Doha in Qatar alla 140^ Assemblea Uip. A Doha erano presenti circa 1600 delegati, 65 presidenti di Parlamento, 800 parlamentari in rappresentanza di di oltre cento Paesi. Questa organizzazione, oltre alle tante pubblicazioni realizzate, offre da tempo specifici strumenti di supporto alle attività dei parlamenti. A tal proposito, recentemente alcuni di questi strumenti sono stati raccolti all’interno di un “programma documento” denominato “principi comuni”, elaborati con l’idea di fondo che un supporto qualificato ai parlamenti faciliti l’accesso alla democrazia e allo stato di diritto, ai diritti umani, all’uguaglianza di genere e uno sviluppo economico e sociale. E’ un’assistenza che si traduce nella valutazione con specifici moduli di monitoraggio opportunamante compilati, e successivamente, con un invio di suggerimenti che rispettino la particolarità delle istituzioni economiche, politice, sociali e culturali. Con la sottoscrizione a Doha da parte della delegazione San Marino è il 1oo° stato che ha aderito a questo programma di assistenza. Mariella Mularoni, Pdcs Dopo i gravi episodi di sequestri di mezzi aziendali, sulla vicenda targhe serve un’azione diplomatica più incisiva nei confronti dell’Italia,  per chiedere deroghe come Paese europeo. Il mio aupicio è che questa vertenza possa concludersi in tempi brevi, che il governo si attivi e trovi una soluzione condivisa per ripristinare le attività di aziende sammarinesi in sofferenza per questi eventi. Quindi sulla vicenda che coinvolge il nostro paese e per cui dall’esterno si dipinge una Repubblica allo sbando: c’è un’indagine che rispettiamo, ma le dichiarazioni odierne al Carlino del Presidente Tomassetti, sul fatto che il suo lavoro dà fastidio e che sta pagando un prezzo altissimo per quello che sta facendo, non ci lasciano indifferenti. Sono dichiarazioni preoccupanti, mi aspetto che anche all’interno dell’Aula si favoriscano riflessioni. Sandra Giardi, Rete Dal dicembre del 2018 per i residenti in Italia non è più possibile guidare un mezzo con targa straniera. A pagare il prezzo sono tutte quelle aziende con frontalieri che si spostano con mezzi a targa straniera. E’ bastato un intervento normativo italiano per creare panico. Il decreto è stato approvato 4 mesi fa, ma ancora le conseguenze applicative restano tali, malgrado i canali aperti con l’Italia.  Non è possible che attraverso canali istituzionali non riusciate a fare capire che oltre a creare danni al paese si mettono a rischio i posti di lavoro dei frontalieri. Le associazioni hanno espresso le loro preocucpazioni, Anis ha persino scritto all’ambasciatore Cerboni, cosa mai successa prima. La normativa italiana esclude da ogni deroga San Marino e le sue aziende. L’Unione consumatori sta lavorando con Segreteria e Comites per raccogliere segnalazioni. Oscar Mina, Pdcs Lavicenda giudiziaria che coinvolge Tomasetti e l’On. Goz, ci da un’idea di cosa sta succedendo e pone evidenti preoccupazioni per questioni che emergono dalle notizie di cronaca. L’intervento di maggioranza conferma la fiducia sia per il tribunale che per Bcsm, in perfetto equilibrismo, non volendo di fatto esprimere giudizi su fatti di gravità estrema. Dalle notizie stampa emergono retroscena che vanno oltre la consulenza fittizia: presunti colldgamenti con ambienti politici italiani ed esteri, la candidatura alle europee di gozi e la visita del ministro degli esteri russi…qual è il reale ruolo attribuito a dottor Gozi? Sembrerebbe in apparenza il giusto negoziatore per parlare con l’Ue, ma pare sia stato consigliato dall’esterno. Appare  che incarico a Gozi sia stato indirizzato per scelta che nulla ha a che vedere conl’ autonomia di Bcsm, una vera e propria ingerenza politica su Banca centrale. Sono domande che pongo sotto l’aspetto politico. Mi pare sia in gioco l’autonomia di questo istituto. Gradirei il Segretario Renzi chiarisse sulla questione che ha indotto ad assegnare l’incarico di consulenza a Gozi. Marco Gatti, Pdcs Credo sia importate per il Paese garantirsi una giustizia imparziale. L’ordinanza del Collegio Garante che la Reggenza ha letto sul ricorso fatto sulla costituzionalità di una norma da parte del magistrato Battaglino, in ragione di cause che lo portano a decidere su un suo collega, ma potrebbero riguardare anche altri colleghi. E hanno fatto riflettere le motivazioni con cui chiede siano dichiarate incostituzionali una serie di norme perché si trova a a dover valutare colleghi/amici. Sarebbe utile per la Repubblica, dice, istituire una sorta di tribunale speciale perché non sia a giudicare un collega di un altro giudice, ma qualcuno sopra le parti. Il Collegio in risposta cita l’istituto della ricusazione. Sull’inchiesta di Bcsm si dice nasca sulla base di un esposto anonimo, se questo fosse vero, siamo a rischio tutti, e vuol dire che quel magistrato ha fatto un abuso di ufficio. E chi è che prende in esame la questione, visto che giudici che sono amici tra di loro, non si possono indagare? E’ una cosa assurda. Abbiamo oggi un settore giustizia che mi sembra completamente allo sbando e non se se ne può uscire. Vorrei richiamare le forze politiche a iniziare a ragionare su come questo potere dello Stato può tornare ad acquisire una sua autorevolezza che non ha più, e lo dice la gente, nessuno si fida più del tribunale di San Marino e questo non può favorire investimenti. Anche l’accusa mossa al presidente di Bcsm, penso che difficilmente un tecnico nomini una figura politica. E sembra che sia stato invece un politico ad indicare questa figura. E potrebbe essere, perché non è cosa vietata. Nicola Renzi, Sds Affari Esteri Ho sentito diverse critiche sui rapporti con Paesi quali Russia, Cina etc. Più volte ho ribadito in Aula gli obiettivi fondamentali di questo governo. Il primo da raggiungere è l’accordo di associazione con l’Unione europea. Avevo proposto oltre un anno fa la possibilità di fare incontri informali, fuori dalle sedi istituzionali, con le forze politiche per confrontarci sui contenuti degli accordi in maniera più libera, mi fu risposto che era pù opportuno confrontarsi all’interno della Commissione Affari esteri. Cosa che ho fatto. Quindi i rapporti con l’Italia: i dossier aperti sono numerosi, la revisione dell’accordo del ’39 e tanti altri temi di rilevanza sistemica. Purtroppo non lo nego, la questione targhe e sulla circolazione di veicoli immatricolati a San Marino, in seguito al decreto sicurezza, è stato un forte colpo per San Marino e cosa che ci induce oggi quotidianamente a far presente le nostre ragioni. Quel decreto colpisce le aziende produttive sammarinesi con il paradosso di andare a colpire proprio quelle aziende che danno lavoro ad italiani. Abbiamo fatto un lavoro molto forte di sensibilizzazione, facendo valere le nostre ragioni, e sono fiducioso che a breve si potrà arrivare a una soluzione. Altro tema: credo sia essenziale avere relazioni con nazioni con ruoli determinanti nello scacchiere mondiale, Usa, Cina, Federzione russa… E ci stiamo adoperando anche in quello, in alcuni casi ottenendo risultati, come la visita del ministro degli Esteri russo a San Marino. I tre rapporti- Ue, Italia, altri Paesi- devono essere conflittuali tra loro? Assolutamente no e non lo sono. Guardate quanti paesi Ue intrattengono rapporti con altri Paesi, sfugge a qualcuno l’accordo dell’Italia con la Cina?             La consulenza Gozi è stata data da Banca centrale, c’erano stati contatti che avevano proposto una collaborazione diretta tra Gozi e il governo sammarinese che non si sono concretizzati. E lo dico non per fare valutazioni sull’opportunità o meno di questa consulenza e sulla bontà o meno del lavoro svolto, perché non spetta al governo farlo. Come delegato di Bcsm, Gozi è venuto in tre differenti incontri a Bruxelles, in tre sessioni negoziali, ma non posso esprimere valutazioni in merito a cose che sono soggette ad indagine oggi e soprattutto ad operati che riguardano valutazooni che Bcsm saprà fare della bontà del lavoro svolto. E lo ribadisco: nei confronti di Sandro Gozi ho sempre avuto grande stima. Ma sono molto preoccupato da alcune letture che vengono date e cercano di mettere in contrasto una istituzione dello Stato con un altro organismo come Bcsm, cercando sempre di buttare tutto in politica. Noi dobbiamo difendere prima di tutto l’onorabilità del nostro Paese. Tutti quanti qui dovremmo fare squadra per rispondere ai dipinti caricaturali della nostra realtà che non rispondono al vero. Noi abbiamo aderito ai principi della trasparenza e li abbiamo applicati e li abbiamo provati sulla pelle, con la crisi del nostro sistema finanzairio. Cerchiamo tutti quanti di difendere il nostro paese da rappresentazioni distorte che trovano ispirazione non solo all’interno del nostro Paese. Avrei tantissimi sassolini nelle scarpe da togliermi, questo atteggiamento messo in atto dall’uno o dall’altro non fa che mettere in grave difficoltà il paese e le possibilità di collaborazione che possiamo avere dall’esterno. I piccoli litigi di bottega amplificati fuori da qui fanno male a tutti. Stefano Canti, Pdcs Sono passati circa 2 anni e mezzo di legislatura e forse è utile fare un ragionamento per capire come sta l’economia di questo Paese. Non c’è più, da parte di questo governo, la capacità di fare un provvedimento in grado di risolvere i problemi che attanagliano il Paese. Anche dalla maggioranza erano stati fatti richiami all’esecutivo perché fosse più incisivi in occasione della Finanziaria, ma sono passati sei mesi e adesso ci ritroviamo un assestamento di bilancio che si limita a toccare il tema dei tagli ai dipendenti pubblici.  Sul Territorio: il Segretario ritiri il decreto e risolviamo  la questione delle compravendite dovuta all’articolo 79 del Testo unico. Nell’ultima riunione della Commissione per le politiche territoriali avete approvato la trasformazione delle cisterne sul Pianello in luoghi museali, benissimo, ma non è stato rispettato l’iter previsto dagli strumenti urbanistici. Mi dite colleghi quali sono i segnali di ripresa nel paese dopo due anni e mezzo? Io non ne trovo. Manca un progetto di sistema da parte del govenro e della maggioranza. Grazia Zafferani, Rete Oggi è oggettivamente dimostrato quanto l’ingerenza politica legata a doppio filo agli appetiti degli speculatori possa compromettere lo stato di diritto e la certezza di diritto. Ecco ciò che sta accadendo in questo momento, quando la politica non agisce più nell’interesse del cittadino, ma agisce per conto di altro e di altri. La politica dovrebbe iniziare a occuparsi dell’amministrazione e degli interessi dei cittadini e urgentemente occuparsi di sviluppo dell’economia sana, altrettanta missione scontatissima, ma purtroppo deviata da uno stato di diritto dissestato dalla malagestione legislativa, dalla sopravvivenza tra esecutivo e legislativo. Oggi è chiaro che, se non c’è fiducia, collaborazione tra governo, tribunale, Consiglio grande e generale, quindi tra tutti i rappresentanti politici del paese e anche tra le associazioni di categoria e la cittadinanza, qualsiasi sforzo di ricostruzione culturale di sviluppo economico sarà impossibile e potrà solo che peggiorare e aumentare l’instabilità economica e politica di questo paese, come nei fatti oggi sta avvenendo. Per creare sviluppo economico, serve economia reale, è un dato di fatto, per creare economia reale  servono politiche che inseguono questo obiettivo e persone oneste al di sopra di ogni sospetto che lavorano per attuarlo. Per concludere, credo sia urgente un governo capace di riportare fiducia nei cittadini, consapevole di che tipo di politiche siano necessarie al paese per far ripartire un’economia reale.

Massimo Andrea Ugolini, Pdcs Sulla questione targhe, gli interventi del governo non sono stati sufficienti, occorre trovare una strada per dare soluzione a questo problema che più andiamo avanti e più si ripercuote all’interno del nostro tessuto economico. Diversamente, rischiamo che al di là del decreto, del numero di mezzi iscritti al  nostro registro, si creino problemi di operatività quotidiana a tutte le società che lavorano nel nostro territorio. Altro argomento, sulle notizie apparse sui quotidiani nazionali, anche di rilevanza della Repubblica italiana, su Banca centrale e la consulenza data all’On. Gozi, credo che sia importante dare sostegno alle parti coinvolte, ma occorre dare evidenza ad un’azione che questo Consiglio direttivo di Banca centrale ha messo in campo con i fatti. Questo Consiglio direttivo sta adottando decisioni all’unanimità e sappiamo tutti che portare a termine decisioni è esercizio complesso. E di fronte alle sfide che il paese ha, di fronte ai problemi economici affrontati anche negli ultimi due anni sul sistema finanziario – che questo governo ha aggravato- credo occorra dare pieno sosotegno anche al Consiglio direttivo di Bcsm perché possa continuare ad operare nell’interesse del Paese. Se volessimo andare fino in fondo poi sulla questione consulenze, si aprirebbero interi capitoli, penso solo alla consulenza che Siotto e Savorelli hanno percepito per incarichi non svolti, per esempio.

Repubblica di San Marino, 17 Aprile 2019/01

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