Commissione Esteri, resoconto seduta 3 maggio 2019

Commissione Esteri, resoconto seduta 3 maggio 2019

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE AFFARI ESTERI,
EMIGRAZIONE ED IMMIGRAZIONE, SICUREZZA
E ORDINE PUBBLICO, INFORMAZIONE 2-3 MAGGIO

-VENERDI’ 3 MAGGIO-

+++ Il Progetto di legge “Modifica della Legge 28 giugno n.118/2010 e
successive modifiche (Legge sull’ingresso e la permanenza degli stranieri
in Repubblica), presentato dai consiglieri Pasquale Valentini, Francesco
Mussoni, Gian Matteo Zeppa, Giancarlo Capicchioni, Federico Pedini Amati,
Denise Bronzetti, è approvato all’unanimità+++

L’ultima giornata di lavori della Commissione si sono conclusi con la
votazione all’unanimità di un progetto di legge presentato da  sei
consiglieri dell’opposizione ma condiviso anche dai commissari di
maggioranza e dal Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Nicola
Renzi. Ad illustrarlo, Pasquale Valentini, Pdcs, che spiega come il Pdl
che modifica la Legge sull’ingresso e la permanenza degli stranieri in
Repubblica punti a colmare alcune mancanze rispetto al permesso di
soggiorno umanitario, che impediscono ai detentori semplicemente di
prendere la patente o affittare una casa. In particolare, la proposta dà
la facoltà alla Commissione Affari esteri di trasformare il permesso
umanitario in permesso di soggiorno ordinario o residenza, su istanza
motivata, dopo una permanenza continuativa di almeno due anni e fatte le
dovute verifiche degli uffici competenti. L’auspicio della Commissione è
che si proceda ad approvare in seconda lettura il provvedimento nella
prossima sessione consiliare.

Nel corso dei lavori, si sono concluse poi le pratiche relative alle
richieste di residenza e permessi di soggiorno avviate ieri. E’ seguito
il riferimento trimestrale sulle residenze elettive del Segretario di
Stato per gli Affari Esteri, Nicola Renzi: negli ultimi tre mesi si sono
registrati 2 casi per investimento di tipo immobiliare. Nel breve
dibattito successivo, Gian Matteo Zeppa, Rete, ha rimarcato i dubbi
sull’efficacia della norma: “Dal 2017 ad oggi abbiamo di fatto avuto solo
6 pratiche di residenza elettiva- osserva- a fronte della soglia annuale
prevista di 50 posti, i numeri parlano chiaro, forse non siamo veramente
attraenti come Paese”. Alessandro Bevitori, Ssd, presidente della
Commissione, rimarca invece l’importanza dell’aver introdotto le
residenze elettive in Repubblica: “Si è comunque sdoganato uno strumento
di cui fino a qualche anno fa era utopia solo discuterne qui dentro- fa
notare- poi certamente i correttivi potranno essere introdotti”.
La Commissione è terminata con la votazione di due Ordini del giorno
presentati nelle sedute precedenti dall’opposizione, entrambi respinti.
Il primo Odg- di Rete, Pdcs, Ps e del consigliere indipendente Tony
Margiotta “per l’accesso alla documentazione relativa alle richieste di
residenza elettiva pervenute al Dipartimento Affari Esteri” è stato
respinto con 9 voti contrari e 4 favorevoli.  Bocciato con voto palese a
maggioranza infine l’Odg presentato da Rete, Pdcs, Psd, Mdsi e dal
consigliere indipendente Tony Margiotta “per una soluzione immediata
della problematica derivante dal divieto -introdotto dal Decreto
Sicurezza -di circolazione in Italia di veicoli con targa straniera
guidati da residenti italiani”.

Di seguito un estratto degli interventi odierni al Comma 9 e sugli Ordini
del giorno.

Comma 9.Esame in sede referente del progetto di legge “Modifica della
Legge 28 giugno n.118/2010 e successive modifiche (Legge sull’ingresso e
la permanenza degli stranieri in Repubblica)”(presentato dai Consiglieri
Pasquale Valentini, Francesco Mussoni, Gian Matteo Zeppa, Giancarlo
Capicchioni, Federico Pedini Amati, Denise Bronzetti)/approvato
all’unanimità.
Pasquale Valentini, Pdcs
Il progetto di legge nasce a seguito di problemi emersi con la normativa
sulle residenze -che ha già  subito e subirà modifiche- in particolare
rispetto all’articolo 14 che prevede il permesso di soggiorno umanitario.
Tale permesso dà prerogative di avere assistenza sanitaria e di poter
lavorare in territorio, però in alcuni casi specifici- di chi decide di
restare per un certo periodo a San Marino e non di essere solo di
passaggio- ha manifestato subito carenze. Per esempio, le persone per
poter intestare la patente o registrare affitti etc. devono poter avere o
la residenza o il permesso di soggiorno, non altro. La proposta di
modifica aggiunge quindi un comma all’articolo 16 che riguarda le
casistiche residenza. Viene data la facoltà alla Commissione consiliare
Affari Esteri di trasformare il permesso umanitario in permesso di
soggiorno ordinario o residenza, non lo si prevede in un passaggio
automatico. Si prevede la duplice tipologia,  perchè abbiamo visto dei
casi che, almeno temporaneamente, non possono rinunciare alla propria
residenza, per esempio se risultano residenti in Italia, per chi vi è
entrato tramite Onlus, comporterebbe la perdita di diritti e agevolazioni.
E’ un articolo solo che aggiunge questa facoltà alla Commissione “su
istanza motivata e documentata dell’interessato” e “fatti salvi i
riferimenti degli uffici competenti”, dopo una permanenza continuativa in
Repubblica di “almeno due anni”.
Nicola Renzi, Sds Affari Esteri
Ringraziamo gli estensori della legge, che introducono una cosa
sacrosanta, auspichiamo il testo sia accolto favorevolmente.
Luca Santolini, C10
Siamo favorevoli alla proposta di legge, mi unisco ai ringraziamenti per i
presentatori.
Stefano Palmieri, Rf
Per dichiarare il nostro sostegno al pdl come gruppo di Rf. Quando si
decide di accogliere, per ragioni umanitarie, persone in territorio, si
deve garantire loro una presenza dignitosa, ovverodi  poter sostenersi e
lavorare. Accogliamo con favore la modifica di legge e la sosterremo.
Tony Margiotta, Gruppo Misto
Per esprimere sostegno alla modifica del Pdl, sono d’accordo per
intervenire su queste situazioni non ancora regolamentate. Ringrazio i
proponenti, voterò favorevolmente
Pasquale Valentini, Pdcs
Ringrazio per l’accoglimento della proposta. Suggerirei, vista la
condivisione, se fosse possibile già metterlo in seconda lettura nel
prossimo Consiglio.
Alessandro Bevitori, Ssd, Presidente
Ringraziamo gli estensori per il Pdl. Sarebbe auspicabile approvarlo nei
tempi più brevi possibili in seconda lettura anche nel prossimo Consiglio
Grande e Generale.  Ne parleremo ai capigruppo dell’Ufficio di Presidenza.

Comma 20.Votazione degli Ordini del Giorno presentati nella precedente
sessione della Commissione:
a)Ordine del Giorno presentato dai Gruppi di R.E.T.E., PDCS, PSD e dal
Consigliere Indipendente Tony Margiotta per l’accesso alla documentazione
relativa alle richieste di residenza elettiva pervenute al Dipartimento
Affari Esteri/ favorevoli 4, contrari 9, RESPINTO
b)  Ordine del Giorno presentato da R.E.T.E., PDCS, PSD, MDSI e dal
Consigliere Indipendente Tony Margiotta per una soluzione immediata della
problematica derivante dal divieto -introdotto dal Decreto Sicurezza -di
circolazione in Italia di veicoli con targa straniera guidati da residenti
italiani/ votazione palese/ RESPINTO a maggioranza
Gian Matteo Zeppa, Rete
Il primo Odg chiede di prendere visione, come membri della commissione,
della documentazione relativa alle richieste di residenza elettiva
pervenute al Dipartimento Affari Esteri.
Quanto meno si chiede che sia concessa la possiiblità di avere
un’attestazione per andare a vedere al Dipartimento i nominativi e i
documenti allegati dai richiedenti delle residenze elettive.
L’altro Odg impegna Commissione e Governo a recarsi presso gli omologhi
italiani per risolvere il problema emerso dal Decreto Sicurezza sulla
vicenda targhe. A maggior ragione, dopo le dichiarazioni del vice ministro
italiano, ho l’impressione che si tratti di un accordo a livello
amministrativo. Avevo ricordato in comma comunicazioni, l’esistenza di un
accordo per l’istituzione di una commissione mista. Noi quindi diamo in
questa sede un indirizzo politico secondo cui il Segretario Affari Esteri
e il Segretario Affari Interni vadano fisicamente a parlare con i loro
omologhi per addivenire ad un accordo politico su una questione che
riguarda la legittimità di un decreto italiano che ha creato delle
difficoltà agli operatori economici sammarinesi. E’ nelle corde della
delega politica addivenire a una soluzione non solo amministrativa. Voterò
favorevolmente ai due Odg.
Pasquale Valentini, Pdcs
Sul primo Odg nulla da aggiungere. Sul secondo è evidente che la materia è
già evoluta rispetto al momento in cui si è manifestata. Se alla lettera
l’Odg è semplicistico, nella realtà una cosa del genere non sarebbe
sufficente per arrivare a una soluzione del problema. Dall’Italia però
capiscono che hanno prodotto ‘effetti collaterali’, è a mio avviso
legittimo poter avere elementi proprio per poter mostrare che le autorità
della Repubblica italiana stanno prendendo sul serio le nostre questioni.
Allora ci può essere un atto congiunto o dichiarazioni politiche in cui si
dice ‘ci stiamo occupando del problema congiuntamente con le vostre
autorità”. Non risolve il problema, ma le dicerie che si sono create
attorno al problema..per esempio il fatto si dica che non ci sono rapporti
tra i due Stati etc. Quando un Paese al suo interno non può dimostrare che
riesce a sollecitare l’altro Paese, nascono questioni politiche
inevitabili. Al di là di una soluzione un po’ drastica espressa dall’Odg,
credo sarebbe utile un intervento da parte delle autorità italiane che
facesse capire, al di là delle difficoltà, ci sia questo impegno a
risolvere la  problematica tout court. Lo dico per togliere Segreteria
Esteri da questo stillicidio che non aiuta a risolvere problemi, né tanto
meno chi si adopera per risolverli.

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