L’istituto centrale: precipita la qualità dei finanziamenti, aumentano i deteriorati
Roberto Galullo e Angelo Mincuzzi, IlSole24Ore: San Marino, banche vicine al collasso
Il sistema bancario sammarinese è ormai al collasso e rischia nuovamente di «compromettere le capacità di sviluppo del sistema, fino a minare la sua stessa stabilità e con essa la tenuta del quadro economico».
Non solo. I crediti di imposta concessi negli anni per la risoluzione delle crisi bancarie, stanno «comportando di fatto un aggravio per il bilancio dello Stato e, talvolta, una minor efficacia da parte degli intermediari bancari nelle azioni di recupero sulle posizioni creditizie correlate al credito di imposta».
In poche parole: gli aiuti di Stato non stanno salvando le banche, la qualità dei finanziamenti precipita, i crediti deteriorati aumentano e il costo ricade sempre più sui cittadini.
Lo ha messo nero su bianco la Banca centrale di San Marino nel documento “Dinamiche evolutive del sistema bancario”, appena dato alle stampe. (…)
Tra il 2008 e dicembre 2018, il sistema bancario ha registrato perdite nette per complessivi 861 milioni di euro. Infatti, a fronte di utili registrati nel biennio 2008-2009 per 95 milioni complessivi, dal 2010 il sistema bancario ha rilevato risultati negativi per un totale di 956 milioni. (…)
Non c’è dunque da meravigliarsi se il Pil del Paese, in termini reali, è diminuito di circa un terzo tra il 2008 e il 2015 e, nello stesso periodo, il tasso di disoccupazione è salito dal 3,1% al 9,2%. Casomai c’è da seguire le voci che circolano sul Titano, secondo le quali sarebbe stata presentata un’offerta di acquisto della Banca industriale di San Marino (Cis) attualmente commissariata. Anche di questo il Segretario di Stato per le Finanze e bilancio dovrebbe riferire oggi – in seduta segreta – in Commissione Finanze.
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