Fortune Italia: “San Marino in procinto di introdurre il bail in”

Fortune Italia: “San Marino in procinto di introdurre il bail in”

“La Repubblica di San Marino ha pronta una legge per introdurre nel sistema bancario il cosiddetto ‘bail in’ che prevede il ‘salvataggio interno’, in ordine gerarchico, da parte di proprietari, azionisti, per arrivare fino ai correntisti con più di 100 mila euro, per risolvere una crisi bancaria”.

lo scrive la rivista Fortune su fortuneita.com, precisando che “la norma, ‘Strumenti di risoluzione delle crisi bancarie a tutela della stabilità del sistema finanziario’, è stata pensata sulla scia della normativa Ue del 2014, recepita in Italia nel 2016 e sarebbe una soluzione, appoggiata da Banca centrale di San Marino (Bcsm) l’istituto di vigilanza nazionale, per arginare i default bancari che negli ultimi 10 anni hanno dimezzato il numero degli istituti attivi in Repubblica. Per ora si tratta di un disegno di legge di iniziativa governativa, direttamente dalla segreteria della Finanze del ministro Eva Guidi, che andrà presentata in Consiglio Grande e generale tra il 13 e il 14 giugno prossimo, ma la discussione tra gli addetti ai lavori e non solo, è accesa da tempo. La paura è che si possa minare la fiducia dei risparmiatori nei confronti del sistema bancario sammarinese e quindi favorire una fuga dalle banche con il rischio proprio di provocare i temuti default”.

La testata afferma che il testo “sarà oggetto di discussione politica e tecnica con le categorie economiche”, ed evidenzia come la legge preveda che, “per attivare la ‘risoluzione’ della banca basta che questa abbia gli attivi inferiori ai passivi. Gli azionisti inoltre vengono spogliati dei titoli ma anche dei depositi e per gli amministratori vengono introdotte azioni di responsabilità con un effetto retroattivo di 24 mesi”.

Fortune continua precisando che “Per i correntisti si propone un ricorso al Fondo di garanzia che garantirebbe una copertura maggiore, secondo i promotori della legge, rispetto a quanto previsto oggi dalle norme sulla liquidazione coatta, dal prelievo forzato vengono fatti salvi i deposi fino a 100 mila euro. Il vero rischio che corre San Marino – continua l’articolo -, è proprio legato alla inconsistenza del Fondo di garanzia (circa 8 milioni di euro in totale) quando ad esempio per il solo Credito industriale sammarinese in amministrazione controllata da 4 mesi e con i conti correnti bloccati servirebbero 90 milioni di euro. Tale norma quindi aprirebbe a quella che è il principale timore nella piccola Repubblica: la svendita sul mercato estero delle banche sammarinesi”.

 

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