Matteo Fiorini lascia il Consiglio. Ecco la lettera ai Reggenti

Matteo Fiorini lascia il Consiglio. Ecco la lettera ai Reggenti

La notizia diffusa oggi da L’Informazione è confermata: Matteo Fiorini ha deciso di dimettersi dal Consiglio Grande e Generale dopo l’attacco da parte di Roberto Ciavatta di Rete ieri in Ufficio di Presidenza.

Il partito di cui è coordinatore, Repubblica Futura, ha diramato la lettera di dimissioni indirizzata ai Capitani Reggenti. L’esponente di Rete ha diramato in mattinata una nota di scuse rivolta ai Capi di Stato e all’UdP.

Ecco la lettera di Fiorini.

 

Eccellenze,

con la presente sono a rassegnare le mie dimissioni dal ruolo di Consigliere.

Purtroppo Eccellenze, ritengo che da troppo tempo la politica, che ho intrapreso con passione e sincero impegno da dieci anni, abbia perso di vista un valore fondamentale: il dialogo, il rispetto delle persone e la capacità di misurarsi sulle idee e non sulla demonizzazione degli avversari.

L’ultimo episodio, che mi ha visto protagonista mio malgrado, ha travalicato ogni limite della mia personale idea di dignità, prima personale e poi politica.

Davanti alla Reggenza, in un contesto istituzionale con tutti i rappresentanti consiliari, sono stato aggredito con violenza inaudita, solo per aver espresso, con l’unico modo in cui sono capace, ovvero educatamente, la mia personale opinione.

Quello che mi fa desistere è la certezza che questa deriva sia ad oggi non sufficientemente contrastata, forse nemmeno individuata, o, peggio ancora, assecondata per mero calcolo opportunistico.

Momenti di ira sono umani, tensioni pure, divergenze forti anche. Quello a cui i Capigruppo e le Loro Eccellenze hanno assistito va molto oltre: è la mancanza di rispetto per qualsiasi regola democratica e civile.

Quello che più mi addolora è l’impotenza con cui le Loro Eccellenze hanno assistito a questo episodio, ma soprattutto come gli altri membri dell’Ufficio di Presidenza non siano stati capaci di prendere una forte e ferma posizione di censura, derubricando l’episodio a un semplice “sopra le righe” rispetto le regole del gioco.

Non è più accettabile, non almeno da parte mia.

So che la cittadinanza, che rappresento nel mio ruolo, non potrà capire questa mia scelta, e la potrà leggere come debolezza personale. Ma al tempo stesso credo di non potere, ma ancora di più, di non volere più giocare con queste regole.

Porgo alle Loro Eccellenze i miei più deferenti ossequi.

 

Matteo Fiorini

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