La Rappresentanza sindacale di TIM San Marino interviene sul tema delle telecomunicazioni.
Tema al centro nei giorni scorsi di un confronto tra il Segretario di Stato Zafferani e RETE – MDSI.
“Già in passato abbiamo più volte espresso perplessità rispetto alla modalità con cui si sta portando avanti il progetto Telecomunicazioni a San Marino. Abbiamo sempre sottolineato come il primo passo dovesse essere la definizione delle “regole del gioco” riguardanti le modalità di investimento, le metodologie di accesso, i costi dei servizi, le norme di comportamento e interazione reciproca dei vari attori del settore. Regole da applicare con transparenza e imparzialita’, in modo non discriminatorio, a tutti gli operatori interessati. Regole custodite e fatte valere da un’apposita authority, l’Authority ICT, che iniziammo a richiedere sin dal 2015″
“Giunti a questo punto – scrive la Rappresentanza – e vista l’attivita’ di Public NetCo S.p.A., ci domandiamo:
– considerato l’impegno economico assunto, subordinato, in base a quanto più volte sottolineato dal Segretario di Stato, da un accordo con almeno un operatore,se questo accordo sia stato effettivamente firmato e, in caso affermativo, cosa è stato offerto a questa azienda?
– l’accordo, prima di essere reso operativo, sarà sottoposto all’approvazione della Authority ICT in modo da non dover successivamente incappare in incompatibilità che portino al caos normativo?
– se le stesse regole devono valere per tutti, quanto offerto in modo esclusivo a questa azienda è stato proposto anche agli operatori già presenti a San Marino?
– i contenuti dell’accordo creeranno distorsioni del mercato, dando vita a trattamenti disuguali per i diversi operatori nell’accesso alla rete, nella tipologia di società richiesta (di diritto sammarinese o con sede all’estero), nelle regole per l’assunzione del personale?
– perché non si é seguita la strada (semplice, trasparente, diritta) del bando per l’assegnazione dei contratti di uso della rete rendendo pubbliche le condizioni di accesso e si e’ invece voluto mettere in atto il percorso della trattativa riservata (complicata da giustificare, opaca e tortuosa)?”