La Repubblica più antica del mondo apripista dei matrimoni shintoisti in Europa: si terrà venerdì pomeriggio alle ore 17.30 al San Marino Jinja, primo e finora unico tempio Shinto ufficialmente riconosciuto nel Vecchio Continente.
Akiko Yatani e Paolo Bandini hanno deciso di convolare a nozze sul Titano, ma indossando gli abiti rituali giapponesi ed eseguendo un rito totalmente diverso da quello occidentale.
Scelti come testimoni, per questa speciale occasione, due personalità importanti delle istituzioni: Sua Altezza il Principe Nashimoto Nomia della Casa Imperiale Giapponese e il segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura, Marco Podeschi.
Yatani è violista della storica Orchestra Filarmonica “Arturo Toscanini”, diretta dal mitico Lorin Maazel, e membro della giuria del Concorso Triennale Internazionale degli Strumenti ad Arco “Antonio Stradivari”. A poco più di 20 anni è persino finita sulla copertina di una famosa rivista giapponese “String”, che l’ha dipinta come il nuovo talento del Sol Levante.
Bandini è fondatore del Quartetto d’Archi “Ansaldo Poggi” e dell’Ensemble d’Archi “Marino Capicchioni”, la formazione – di cui è anche vice presidente – nata per onorare la celebre famiglia sammarinese di liutai. È anche autore e coautore di libri e articoli, oltre ad aver collaborato e a collaborare tuttora alla creazione di importanti mostre con fondazioni internazionali.
Yatani e Bandini, nel 2016 alla Casa della Musica di San Marino, hanno saputo dare vita a un progetto artistico che ha permesso loro di ottenere la concessione della prima storica residenza concessa dal Titano per alti meriti artistici, culturali e letterari. Ed è da allora che i due vivono e organizzano spesso eventi musicali, che spaziano dal rock alla classica, nel cuore del centro storico sammarinese.
Ad officiare il matrimonio sarà un sacerdote giapponese, coadiuvato da una o due attendenti. La coppia prenderà parte ad un rito shintoista rappresentato da tre coppe, dove il sakè verrà versato tre volte e bevuto in tre sorsi. Dalla prima coppa, la più piccola, berrà prima lo sposo che poi la offrirà alla sposa; dalla seconda, berrà prima la sposa e poi lo sposo; e, infine, dalla terza e ultima coppa, la più grande, verrà ripetuto l’iter della prima, quindi prima berrà lo sposo e poi la sposa. Anche le famiglie degli sposi berranno il sakè per suggellare la sacra unione e la nascita del nuovo legame. Successivamente lo sposo reciterà un giuramento di fedeltà ed obbedienza alla sposa.
A fine cerimonia, prima dello scambio degli anelli, il sacerdote offrirà all’altare alcuni fiori sempreverdi che simboleggiano la gratitudine alle divinità in favore dell’unione dei due sposi.
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