“La cosa più importante è rialimentare la fiducia nel sistema”

“La cosa più importante è rialimentare la fiducia nel sistema”

 

Intervista a Luca Boschi, coordinatore di Civico 10, alla vigilia della serata pubblica di domani sera, martedì 9 luglio, presso la Sala Montelupo di Domagnano.

Avete in programma un’ultima serata. Di che cosa si parlerà? 

L’attuale legislatura ha permesso finalmente di fare notevoli passi in avanti fatti in tema dei diritti. Approfondiremo quindi con le forze politiche e il Segretario alla Sanità le iniziative che hanno portato all’introduzione delle unioni civili, rivoluzionando – di fatto – il concetto di famiglia per il nostro ordinamento, ma anche le leggi legate alla maternità in discussione proprio in questo momento, il tema del fine vita, la disabilità e tutto quanto concerne il welfare”.

Civico10, forza di maggioranza, continua quindi a stare a stretto contatto con la cittadinanza, credete sia importante? 

“È la cosa più importante. Mai possiamo perdere il contatto con la cittadinanza. La politica deve ascoltare i malumori, i problemi, i bisogni ma anche le speranze dei cittadini al fine di sviluppare soluzioni individuando le priorità: il confronto con le persone in questo senso è fondamentale”. 

Come vede l’attuale situazione politica, avete parlato di riappacificazione?

“Crediamo che l’ultimo anno, in particolare da quando il Movimento Civico10 ha chiesto all’intera classe politica un “cambio di passo” nei rapporti istituzionali fra maggioranza e opposizione, si siano portati a casa risultati importanti specialmente sulle vicende legate al mondo Bancario dove invece lo scontro è stato invece feroce nella prima parte di legislatura.

Stiamo gestendo le difficoltà del sistema bancario con responsabilità, competenza, tutelando sempre e comunque l’interesse generale, salvaguardando il sistema da poteri forti o interessi particolari. 

La cosa più importante è rialimentare la Fiducia nel sistema. Solo una politica forte e compatta, sia oggi che nei prossimi anni, concentrata sulle emergenze del Paese può risolvere i problemi e dare credibilità e certezze ai nostri cittadini e a chi ci guarda da fuori.  Dobbiamo tornare a fare sistema“.

Venendo ai temi dell’attualità: che soluzione verrà prevista per il Cis?

“L’obiettivo della politica deve essere quello di salvaguardare risparmiatori, investimenti e dipendenti ed anche nella gestione della crisi di Banca CIS il focus è stato su questi aspetti. 

Abbiamo cercato di favorire il percorso di condivisione che ha portato all’approvazione in tempi ristrettissimi della legge “salvabanche”, ovvero l’insieme di norme che potranno consentire nell’immediato di allontanare i rischi di liquidazione coatta amministrativa, individuando le migliori ipotesi di soluzione per questo istituto bancario e, più in generale, per affrontare le criticità dell’intero sistema bancario e finanziario e la crisi complessiva del Paese.

Venendo alla stretta attualità, tutti auspichiamo che possa concludersi positivamente la trattativa per la vendita dell’istituto che è in corso in questi giorni perché l’intero sistema ne trarrebbe beneficio. È chiaro che gli acquirenti dovranno essere seri, con capitali tracciati e trasparenti ed in grado di produrre un piano industriale credibile. Se tutto ciò non sarà possibile l’obiettivo numero uno, anche in questo caso, sarà fare squadra, agire di sistema coinvolgendo tutti gli istituti di credito del territorio e ricercare una soluzione concreta. In questo senso si dovrà lavorare alacremente, per poter superare il blocco dei pagamenti che scadrà il 21 Luglio”.  

Sempre sull’attualità: come valuta l’apertura del mercato immobiliare ai forensi? 

Da molto tempo si chiedevano, da più parti, soluzioni per un mercato immobiliare divenuto asfittico a causa anche delle scelte di chi ha favorito nel tempo speculazioni e cementificazioni. 

Quello immobiliare, con tutti gli annessi e connessi, è un settore economico strategico, in particolar modo per gli operatori del settore bancario e finanziario, non dimentichiamoci infatti il grande numero di immobili detenuti in pancia alle banche, e del comparto edile, e sul suo futuro abbiamo il dovere di confrontarci apertamente, alla ricerca della più ampia condivisione degli obiettivi a favore della crescita dell’economia sammarinese. 

Io credo che con il Decreto Delegato n.105 si potrà avviare una nuova fase per tutti gli attori del settore edilizio, famiglie comprese, affrontando gli effetti di una crisi di domanda rispetto ad un evidente surplus di offerta ben visibile sul territorio. 

Non si è stravolto nulla ma semplicemente data la possibilità di poter acquistare due immobili, in maniera più agile e flessibile, ai cittadini stranieri, senza più il passaggio in Consiglio dei XII, sulla base di stringenti criteri di rispettabilità e adeguatezza. Apertura del mercato, riqualificazione del costruito, rivalutazione degli attivi delle banche e nuovo piano regolatore questi sono temi strategici e collegati fra loro che possono farci fare il salto di qualità da un punto di vista economico”.

Ci sono i presupposti per definire un nuovo quadro politico a suo avviso? Civico10 che ruolo può avere?

“Civico 10 dopo il richiamo alla riappacificazione ha aperto la stagione del confronto avviando un ciclo di incontri tra il nostro movimento e tutte le parti in gioco per mettere in evidenza problemi e trovare soluzioni. 

Non ci interessano giochi e alchimie basate sui numeri o sulle poltrone, l’approccio di Civico 10 non cambia: problemi sul tavolo, idee per risolverli, nel confronto. Se questi presupposti, che servono per garantire al paese un’azione pragmatica, seria ed efficace sui temi prioritari, ci saranno si andrà avanti con questa maggioranza altrimenti non vogliamo “vivacchiare” perché il Paese ha bisogno di fiducia e soluzioni”.

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