“Essenziale e doveroso che, con equilibrio e concretezza, vengano analizzate tutte le possibili soluzioni, concrete e sostenibili, necessarie per consentire il superamento dello stato di crisi attuale, ivi compresa l’ipotesi di cessione a terzi della banca, con l’obiettivo di salvaguardare i risparmiatori ed i dipendenti e senza ‘far gravare’ il peso dell’eventuale risanamento sulla collettività”.
Si sono espresse così l’assemblea dei dipendenti di Banca Cis e le organizzazioni sindacali, in una nota congiunta, sulle possibili soluzioni allo stato di crisi in cui sta versando da tempo l’istituto di credito nato dall’unione di Banca Partner e Credito industriale sammarinese e attivo fin dal 1980.
Elementi imprescindibili dell’ipotesi di eventuale cessione ad un terzo, aggiungono i dipendenti di Banca Cis e le Federazioni Servizi della Confederazione sammarinese dei lavoratori, della Confederazione democratica lavoratori sammarinese e dell’Unione sammarinese dei lavoratori, “dovranno essere la piena sostenibilità del ‘piano industriale’, la concretezza dell’investimento, il mantenimento dell’occupazione e della continuità operativa, nell’ottica di salvaguardare l’integrità aziendale”.
Ulteriore elemento di chiarezza, che deve essere “tenuto nella massima considerazione rispetto alle ipotesi di cessione e risanamento” è “quello relativo all’accertamento delle responsabilità di chi ha provocato il dissesto che ha originato lo stato attuale di Banca Cis, mettendo a repentaglio gli ‘asset’ aziendali, compromettendo la stabilità del sistema bancario e ipotecando il futuro dei dipendenti di Banca Cis”.
Tutte le ipotesi di superamento della situazione di amministrazione straordinaria e di sospensione dei pagamenti, sottolineano i dipendenti di Banca Cis e le organizzazioni sindacali, “non possono prescindere da valutazioni politiche, oltre che tecniche, sugli effetti delle potenziali ricadute sulla collettività, sulle prospettive occupazionali, sulle garanzie per correntisti e fondi pensione, tantopiù in un momento particolare come quello che attualmente sta vivendo la Repubblica”. La politica e Banca Centrale, spiegano infine i dipendenti di Cis e i sindacati, “hanno il compito di tracciare le possibili soluzioni a fronte degli obiettivi che, con chiarezza, devono essere identificati dalla politica stessa, alla quale spetta poi la sintesi e l’onere della decisione finale e l’emanazione dei provvedimenti necessari”.