San Marino. Proseguono le critiche di Ercolani a Civico 10

San Marino. Proseguono le critiche di Ercolani a Civico 10

“Vi ascolto in Consiglio Grande Generale e, mi creda, la cittadinanza, anche chi l’ha votata, è molto preoccupata dell’azione di questo governo. Mancano i soldi. Il mio mestiere di banchiere mi aveva portato alla soluzione del problema cercando di aprire filiali all’estero di Asset ma nel frattempo qualcuno ci ha fatto chiudere. Forse eravamo troppo avanti. Buon lavoro, consigliere”.

Con queste parole, Stefano Ercolani riaccende lo scontro dialettico con il capogruppo di Civico 10, Matteo Ciacci, sul mancato salvataggio di Asset Banca dal fallimento.

Lo stesso ex presidente dell’istituto di credito sammarinese, attraverso una nota, torna a porre all’ex Capitano Reggente nuove domande sulla tanto delicata questione: “Sa cosa vuol dire chiudere una banca e parlarne con questa leggerezza? C’è stato qualcosa che non è andato nel commissariamento? Ce la caviamo cosi? Oltre cento fornitori che non lavorano più per Asset e per il Paese, dipendenti senza certezza del futuro, correntisti con soldi bloccati, obbligazionisti subordinati senza rimborso, soci depauperati dei loro capitali, ecc. Non c’era la legge sulle risoluzioni? C’erano altre decine di soluzioni, caro Ciacci”.

Il “sistematico giustizialismo popolare” di Civico 10, a detta di Ercolani, “emerge con forza” quando parla della “mia condanna in primo grado (e non definitiva) a Forlì quasi esclusivamente per un’operazione di versamento di 203.000 euro da parte di un serio imprenditore di Forlì e non costituisce attività di riciclaggio”

Sempre Ercolani si rivolge così a Ciacci: “Se avesse letto la sentenza di Forlì, capirebbe l’attacco a San Marino perpetrato a suo tempo dall’Italia. L’ho subita come presidente di una banca sammarinese e non per reati personali. Un versamento di un italiano titolare di un’impresa tutt’ora in attività, di 203.000. Otto anni e 10 mesi e non era reato a San Marino e in Italia. Non abbia fretta, consigliere: se sono colpevole io, lo sono tutti quelli che hanno operato a suo tempo, compresa Cassa di Risparmio con il processo in corso a Forlì. Ma non si preoccupi: me la caverò da solo“.

Ecco il testo integrale della nota stampa

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy