In occasione della Giornata Internazionale dell’Aborto Sicuro e Legale, l’Unione Donne Sammarinesi ricorda l’arretratezza “civile” rispetto ad altri paei europei.
“In Italia – scrive infatti l’Unione Donne Sammarinesi – sono passati 41 anni dall’approvazione della legge 194 che regolamenta l’interruzione volontaria di gravidanza e a San Marino il diritto delle donne di decidere del proprio corpo è ancora tutto da costruire.
Il corpo delle donne è da sempre terreno di disputa e di controllo. Pare infatti che l’utero sia l’unica parte del corpo a non essere organo privato, ma spazio pubblico in cui ha luogo l’eterna contrapposizione tra ideologia cattolica colpevolista e le donne che gridano a gran voce la propria autonomia e libertà di scelta.
La vita sessuale e la sfera riproduttiva delle donne sono costantemente sotto sorveglianza: una donna deve stare attenta a non rimanere incinta, ad avere un figlio entro parametri ben delineati, a non vestirsi troppo succinta, a non essere stuprata. Così come deve modulare ambizioni e aspettative professionali e di vita tenendo conto del proprio orologio biologico-riproduttivo”.
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