Scolarizzazione, la lunga strada di San Marino

Scolarizzazione, la lunga strada di San Marino

Scolarizzazione, la lunga strada di San Marino

All’inizio del ‘900 il dibattito su una seria riforma della scuola tiene banco in molte sedute del Consiglio

Dopo l’Arengo del 1906 si acuisce lo sconto culturale fra i riformisti, socialisti in primis, e la Chiesa Cattolica, anche sul piano della scuola. Come abbiamo visto i socialisti sono convinti che la cultura sia totalmente in mano alla Chiesa, e si battono per una totale laicizzazione della società. “Obbligatorietà scolastica fino alla terza elementare. Miglioramento e riforma didattica generale delle scuole elementari, specie di campagna – scrivono nel loro Programma Minimo nel 1906 – Provvigione gratuita dei libri ai fanciulli poveri di campagna, refezione gratuita, facilitata dalle cucine economiche, agli alunni poveri delle scuole dei centri maggiori. Ricreatori festivi. Edifici scolastici. Istituzione nel capoluogo di una scuola serale di disegno applicato all’Industria”. Come si vede aspirazioni più che legittime e condivisibili, che portano alla presentazione di un’istanza d’Arengo, nel Consiglio dell’11 maggio 1907, perché venga resa obbligatoria la scuola elementare almeno fino alla terza classe. Ricordiamo che in questi anni l’analfabetismo sul Titano si aggira intorno al 60% della popolazione. (…)

Tratto da L’informazione di San Marino

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