San Giovanni in Marignano. «Io sto morendo»: il messaggio poi la tragedia

San Giovanni in Marignano. «Io sto morendo»: il messaggio poi la tragedia

«Io sto morendo»: il messaggio poi la tragedia

Arrestato il trafficante di esseri umani: aveva scaricato in un canale il cadavere del ragazzo soffocato durante il viaggio dalla Grecia

GRAZIA BUSCAGLIA. «Io sto morendo qua dentro, fratello Irfan, dove sei andato?». Un ultimo, disperato messaggio vocale ‘all’amico‘ che lo stava portando in Italia e ai suoi parenti. Una richiesta di aiuto, quella lanciata da Maalik Hussain, 26 anni, pakistano di origine, prima che le forze lo abbandonassero per sempre e morisse, soffocato dopo essere stato rinchiuso per tre- quattro giorni in pochissimi metri quadrati, senza aria, senza luce, nel vano porta attrezzi di un camion che trasportava cavalli da gara. E’ morto così, asfissiato, mentre stava tentando ’il viaggio della speranza’ con destinazione Italia, Maalik Hussain, pastore pakistano che abitava nell’Attica, in Grecia. Ma nel nostra paese ha, invece, trovato la morte. Una fine, ancora più atroce, perché i suoi corrieri, una volta scoperto il decesso, hanno pensato di bene di scaricare il cadavere in un canale, come se fosse un pacco ingombrante di cui sbarazzarsi al più presto. Ed è proprio in un fossato, a San Giovanni in Marignano, poco lontano dal Centro Ippico, che il 7 settembre dello scorso anno venne ritrovato il suo corpo in avanzato stato di decomposizione. Un cadavere di cui, all’inizio, nessuno riusciva a capire né il sesso né tanto meno l’identità. Lo avevano spogliato di tutto, documenti, cellulare e gli avevano lasciato solo un paio di pantaloncini rossi e una catenina d’argento. Niente di più. (…)

Tratto da Il Resto del Carlino

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